Con Italia Nostra di Senigallia una passeggiata alla scoperta della città perduta
L'appuntamento è per domenica 26 settembre alle ore 17 alla Rocca Roveresca
Domenica 26 settembre Italia Nostra di Senigallia organizza un trekking urbano alla sco-perta della città medievale, in altre parole della città perduta, perché di essa non resta alcuna testimonianza monumentale.
L’impianto urbano è tuttavia parzialmente ricostruibile con il sussidio della documentazione archivistica, che permette di individuare i luoghi e le tracce delle strutture scomparse, quali strade, mura, porte, edifici pubblici e religiosi.
L’appuntamento per la passeggiata è alle ore 17 davanti la Rocca Roveresca. L’odierna Piazza del Duca era il cuore della città medievale, raccolta attorno al complesso fortificato del vescovato di S. Paolino, dopo il progressivo abbandono della città vecchia, cioè della città romana, che si estendeva fin verso l’odierna piazza Garibaldi, sede del moderno vescovato: corsi e ricorsi storici.
Il percorso seguirà la linea delle mura antiche, poi malatestiane, fino alla Porta Vecchia e al sito della ex chiesa di S. Pietro, sede vescovile intermedia fra quella medievale e quella di fine ‘700. Si continuerà lungo i portici fino al ponte vecchio, si attraverserà piazza Garibaldi per risalire fino a via Leopardi, toccando i luoghi dove le fasi storiche si sono sovrapposte lungo l’arco di un millennio per effetto delle complesse e mutevoli vicende storiche della città, che ha visto un susseguirsi di abbandoni e ricostruzioni.
La storia ritorna spesso sui suoi passi, cioè sugli stessi luoghi, ma nel caso di Senigallia è impossibile individuare in luogo o un edificio simbolo di queste stratificazioni, un luogo che abbia costituito nei secoli un punto nodale delle trasformazioni urbanistiche, una specie di palinsesto di interventi sovrapposti, e questo a causa delle tante distruzioni radicali, ma anche per il saccheggio e il reimpiego sistematico dei ruderi sopravvissuti e del materiale di fondazione nel corso delle le ripetute ricostruzioni, quella malatestiana, quella roveresca e infine quella settecentesca dell’Ampliamento.
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