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Terre della Marca Senone, accolti i primi profughi afghani

Due nuclei di 4 e 6 persone

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Siria, immigrati, immigrazione, profughi

Giovedì 9 settembre due primi nuclei familiari afghani composti da 4 e 6 persone, dei circa 60 assegnati dalla Prefettura alla Provincia di Ancona, sono stati accolti negli appartamenti disponibili afferenti i progetti di Sistema di Accoglienza e Integrazione “SAI” di titolarità dei Comuni dell’Unione Le Terre della Marca Senone.


Comuni ed ANCI, con il consueto senso di responsabilità, hanno garantito sin dall’inizio dell’emergenza la piena collaborazione con il Governo nell’attuazione del Piano sicurezza a favore dei collaboratori afghani e delle loro famiglie per assicurare oltre all’accoglienza, percorsi di integrazione pieni e duraturi nel nostro contesto sociale.

Tempestive e lungimiranti le azioni messe in campo per attivarsi a sensibilizzare la comunità e ampliare le possibilità di accoglienza dei cittadini Afghani.

Il 27 agosto scorso, in una seduta convocata d’urgenza dal Presidente del Consiglio dell’Unione Luigi Rebecchini su sollecitazione della Mozione presentata dal Capigruppo Consiliare Unione Democratica, Rodolfo Piazzai, in merito alle misure da intraprendere per affrontare il problema dei profughi afghani, si è svolta una Conferenza dei Capigruppo dell’Unione.

Presenti anche tutti i Sindaci-componenti della Giunta e il Dirigente dell’Area Servizi Sociali e ATS8, Maurizio Mandolini.
Nell’incontro, durante il quale sono state illustrate le azioni già messe in campo dagli Uffici – Area Sociale su indicazione dei Sindaci in rete con i soggetti pubblico-privati del territorio (ivi compresi i Comuni di Corinaldo e Castelleone di Suasa la cui Unione Misa-Nevola è convenzionata con Le Terre della Marca Senone per la missione sociale), è stato condiviso da tutti i presenti che la mozione presentata, seppur superata e quindi ritirata trovandoci ormai in una fase operativa e di necessaria programmazione, rappresentasse non tanto un atto da presentare al prossimo Consiglio dell’Unione ma un’occasione di riflessione importante per le finalità proposte.
Sindaci e Capigruppo Consiliari hanno ritenuto essenziale pertanto, anche in previsione di un ulteriore afflusso di profughi, consolidare il proprio impegno ad organizzare in modo strutturale il sistema di ospitalità ed accoglienza, favorendone lo sviluppo nella consapevolezza che ciò possa avvenire proporzionalmente alle disponibilità dei territori.

Cinque i punti cardine condivisi su cui lavorare sia nell’immediata drammaticità della situazione che nella sua evoluzione: assicurare gli interessi primari; garantire l’acquisizione della conoscenza della lingua italiana; sostenere l’integrazione scolastica; facilitare la socialità; agevolare gli inserimenti lavorativi e continuare nel percorso intrapreso di promozione del ruolo dell’Unione nel sistema rafforzandolo, con l’impegno a fornire periodicamente ai Consiglieri e alla cittadinanza opportuna informativa sulle misure adottate nel territorio e su quelle in programma.

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