Una poesia per i morti sul lavoro
Senigallia: l'omaggio di Gigliola Sbarbati
Dalla nostra amica poetessa Gigliola Sbarbati, sempre sensibile ai fatti che riguardano l’uomo e la natura in generale, riceviamo una poesia che con piacere rendiamo pubblica.
La poesia è dedicata alle morti sul lavoro che quasi giornalmente si verificano pressoché nell’indifferenza dei più. Un problema che con rammarico ancora non trova adeguata attenzione, un’attenzione che andrebbe invece focalizzata su incidenti che troppo spesso sono causati dalla stanchezza e dall’eccessivo sfruttamento sul luogo di lavoro.
M.G.
FORMICA
Dolce esile creatura
umilissima operaia senza nome
con il carico doppio del tuo corpo
fra mille altre in fuga
scivoli, come nero rosario luminoso,
verso il cratere nascosto in mezzo all’erba.
Dolce esile formica
calpestata senza alcun rimorso
appartieni al mondo mio
dove il lavoro poco e faticoso
fa degli operai calchi di uomini
in fila come automi
custodi indefessi
di battaglie affannose e dure
per un illusorio piccolissimo
volume nell’area dell’incerto
viver quotidiano.
Gigliola Sbarbati
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