“Il Laboratorio Analisi di Senigallia oramai è un appendice di quello di Jesi”
La denuncia del Comitato Cittadino a difesa Ospedale di Senigallia
Il caos organizzativo segnalato sui media ha obbligato la Dr.ssa Brecciaroli, Primario del Laboratorio Analisi di Jesi, a fare un sopralluogo.
Nonostante tutto i cambiamenti non arrivano, anzi da alcuni giorni la situazione è peggiorata.
Il lavoro giornaliero inizia con i pazienti accolti da un volontario del Servizio Civile che verifica le priorità. Ogni caso è a se e tutto avviene senza alcuna numerazione esterna, la pandemia non permette assembramenti, ma all’ok del volontario, bravissimo e gentilissimo, il paziente entra e accede alla numerazione giornaliera.
Ma non tutti possono entrare: i disabili in carrozzina no perchè la scala esterna mobile non funziona ormai da anni. Il prelievo al disabile viene effettuato solo grazie agli infermieri che scendendo le scale lo fanno, sotto il sole d’estate e con la pioggia d’inverno!!.
La numerazione per accedere agli esami giornalieri non è stata mai fissa. In un primo momento potevano accedere 40 cittadini, poi 20 più le urgenze. Le contestazioni sopraggiunte a questi miseri numeri hanno prodotto una variazione organizzativa che per un breve periodo ha permesso dalle ore 08.30 alle 09.30 di accedere al Laboratorio senza bisogno di alcuna prenotazione.
Cambiamenti repentini frutto di scelte giornaliere, improvvisate,verbali e senza l’esposizione di un atto pubblico ufficiale se non l’esposizione di un foglio A4 sul Totem dentro del Laboratorio.
Poi la pandemia e il personale che manca hanno addirittura peggiorato le cose. Dei 5 operatori in servizio 2 sono assenti da molti mesi senza mai essere stati mai sostituiti. Chi ha la responsabilità gestionale, il dirigente Amministrativo o quello Sanitario?
La matematica insegna che cambiando l’ordine degli addendi (i Responsabili !!) la somma non cambia. Qui non c’è la somma ma addirittura una sottrazione: quella degli addetti ai lavori. Aumentino invece il personale e non lascino i pochi operatori rimasti in balia degli eventi.
Il più delle volte di tre sportelli d’accettazione uno solo è in funzione e l’assenza degli altri due operatori (ferie e/o malattia) non viene MAI coperta dal Responsabile del Servizio (?!?!).
L’unico operatore presente deve inserire gli esami, fare cassa/ticket e dare le risposte dalle ore 11 alle 12. E tutto in modo accurato e preciso perchè la gestione dei dati sensibili lo impone. I referti devono essere consegnati ai pazienti o loro delegati nel rispetto della privacy. E’ a disposizione anche un Username/Password per l’accesso online ai propri dati.
Gli infermieri viste le difficoltà crescenti del Servizio, per il loro forte senso di responsabilità e la professionalità del ruolo, si sono attrezzati e hanno aperto uno sportello di “fortuna” dove accolgono i pazienti e immettono i dati nel software gestionale SCS.
Il programma, lento, lentissimo, alle volte si blocca portando via così altro tempo al lavoro da svolgere. Dopo numerosi passaggi e le proteste dei pazienti si arriva infine al prelievo.
Lo snellimento è arrivato per fortuna grazie all’Ass. Regionale Saltamartini che, con l’immissione del codice fiscale, ha innovato il sistema di prenotazione procurando il tracciamento dell’esame, il conseguente aumento del numero di accessi e lo smaltimento delle file.
Grazie a questa innovazione i pazienti che potevano accedere al Laboratorio il 06 luglio erano di 70 al giorno, più le urgenze.
Salvo ridursi immediatamente per il trasferimento di 3 Tecnici a Torrette.
Cosa deve verificarsi ancora prima che il Responsabile del Servizio prenda provvedimenti??
Non funzionava così il Laboratorio prima dell’avvento dell’AV2 e prima che Senigallia venisse declassata e diventasse una cenerentola della stessa Area Vasta.
Da Comitato Cittadino a difesa Ospedale di Senigallia
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