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Superlega, un progetto accantonato per sempre?

Siamo sicuri che il torneo con protagonisti i 12 club più prestigiosi non vedrà mai la luce?

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Pallone da calcio - photo by Pixabay

Se fosse uno scontro armato, diremmo che la prima battaglia è stata vinta dall’UEFA e che la guerra, ormai mediaticamente passata sottotraccia, è ancora lontana dal giungere a una conclusione definitiva.

Ci scusiamo se ci stiamo muovendo per metafore più o meno oscure, ma come avrete capito l’argomento di cui parleremo tra poco è spinoso, e dunque va maneggiato con molta cura. L’argomento in questione è niente meno che la Superlega di calcio. L’incendio appiccato dai principali fautori di questo pionieristico progetto calcistico europeo, ossia Real Madrid, Juventus e Barcellona, per adesso è stato spento da Čeferin, ma in futuro chissà. È nostra convinzione che il discusso torneo a 12 squadre, ora accantonato in un cassetto, tornerà d’attualità massimo tra qualche anno. Perché mai? Perché il calcio di oggi non è più sostenibile; o la UEFA, insieme con la FIFA, lavorerà per una revisione complessiva di un pallone ormai sempre più costoso e sempre meno redditizio o la Superlega vedrà la luce. Non potrà che essere così, perché gli introiti delle grandi società oggi sono davvero miseri, mentre i cartellini dei calciatori sono fin troppo pesanti – in un bilancio societario possono essere consultati alla voce “costo di acquisto”. Non solo, ci sarebbero poi anche gli ingaggi dei calciatori di cui tenere conto, che da una stima rappresenterebbero il 60% delle spese totali di un club. Questo il lato peggiore della medaglia. Ci sarebbe poi anche un altro lato della medaglia, che potremmo definire migliore, che ha a che fare con gli incassi ottenuti dalla vendita dei diritti per la trasmissione delle partite acquistati dalle emittenti televisive e con i premi per le vittorie e le qualificazioni dei vari tornei. Tuttavia, conti alla mano, sono poca cosa di fronte ai 6 miliardi di dollari che avrebbe versato la banca d’affari Jp Morgan per far partire la Superlega. Capite anche voi che è solo un problema di soldi.

L’azienda calcio deve essere salvata

Scusate se in qualche modo ci ripeteremo, ma se l’azienda calcio non verrà in qualche modo aiutata sarà destinata a fallire. Inutile girarci intorno: oggi i costi sono sempre più alti e i ricavi sono sempre più bassi. Questo lo scenario, uno scenario insostenibile per squadre come Juventus, Inter e Milan, ma anche per super potenze come Arsenal e Manchester United. Per dare una boccata d’ossigeno allo sport più bello al mondo non sarebbe sufficiente incentivare i tifosi a tornare in massa allo stadio, magari attraverso iniziative che permetterebbero di abbassare il costo dei biglietti, e nemmeno imporre un tetto massimo per gli ingaggi dei giocatori. Certo sarebbe un inizio, un bell’inizio, ma la vera svolta si avrebbe con una riforma complessiva della governance del pallone che dovrebbe partire dall’azione congiunta di UEFA e FIFA. E per ora tutto tace. Più proseguirà questo assordante silenzio da parte degli enti che gestiscono il calcio, maggiori saranno le possibilità per Real Madrid, Juventus e Barcellona di tirare nuovamente fuori dal cassetto il progetto Superlega. Possiamo anche comprendere le lamentele di Čeferin, che vorrebbe che il pallone fosse uno sport il più possibile inclusivo, ma forse anche lui dovrebbe capire che o si abbattono in qualche modo i costi o così non si può continuare.

Il “caso” PSG

Paris Saint-Germain - photo by PixabayL’unico club che non sembra essere affatto toccato dai problemi del calcio moderno è il PSG, che spende e spande; dopo aver ufficializzato l’arrivo di Sergio Ramos e quello di Hakimi, ora i parigini sono pronti a ingaggiare altri giocatori del calibro di Pogba e Correa. Il presidente Nasser Al-Khelaïfi sembra davvero inarrestabile, considerando che oltre ai nomi che vi abbiamo appena fatto ne avrà certamente in mente altri per creare un Dream Team che nello sport più bello al mondo probabilmente non si è mai visto. Come mai Čeferin non ha nulla da dire sulle spese pazze del PSG, che di questo passo trasformeranno il pallone in un gioco non sostenibile perché a farla da padroni saranno solo i ricchi parigini, ma ha il dente avvelenato solo quando si parla di Superlega?

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