Covid-19 nelle Marche, Acquaroli: “Attualmente siamo molto lontani dalla zona gialla”
"Dati in linea con la media nazionale: allarmismo ingiustificato"
“Rispetto alle notizie di stampa apparse ieri (ndr: 12 luglio), che vorrebbero le Marche potenzialmente tra le Regioni a rischio di tornare in “zona gialla”, vorrei ricordare alcuni dati forniti dal Servizio Salute. Il primo è che per andare in “zona gialla”, con le normative attuali, occorre registrare 50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti. Attualmente siamo molto lontani dal raggiungere i numeri che ci potrebbero riportare in zona gialla e di fatto siamo in linea con la media nazionale”.
A chiarire la situazione epidemiologica delle Marche è il presidente della Regione Francesco Acquaroli che dati alla mano prosegue così: “Mentre la media nazionale attualmente è di 11 nuovi positivi settimanali su 100 mila abitanti, nella nostra regione il dato ad oggi è di 14,45. Di fatto nell’ultima settimana abbiamo avuto in assoluto 51 nuovi positivi “in eccesso” rispetto alla media nazionale, circa 7 casi al giorno in più. Mi preme aggiungere inoltre che nonostante i dati così esigui, il numero dei tamponi che noi effettuiamo giornalmente, nel tentativo di individuare e tracciare i positivi, ha raggiungo anche i 3000 giornalieri proprio per cercare di circoscrivere il virus ed evitare eventuali focolai. Ricordo anche che il numero dei ricoverati in questo momento per Covid nelle strutture sanitarie regionali è di 10 persone in tutto”.
“Questa mattina – spiega ancora il presidente Acquaroli – sono stato raggiunto dalle telefonate allarmate degli operatori turistici che dopo gli articoli di ieri stanno registrando molteplici disdette con conseguenti riscossioni di caparre. Io invito tutti ad essere attenti nel dare le informazioni, perché vorrei si evitassero danni economici ingenti a causa di una diffusione non veritiera dei dati inerenti la pandemia”.
“Facciamo attenzione -conclude – perché nessuno di noi vuole apparire superficiale davanti alla gestione di questa crisi sanitaria, ma classificare una regione come potenzialmente a rischio per una differenza di circa 4 casi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, e ampiamente sotto il dato che farebbe scattare la zona gialla, non sembra prevenzione quanto piuttosto un allarmismo attualmente ingiustificato”.
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