L’esposizione, che ha preso il via l’8 luglio a Palazzetto Baviera, è composta da un piccolo corpus di opere, per la maggior parte inedite, scatti a colori che propongono un singolare contrasto con il più conosciuto paesaggio bianco e nero.

La mostra presenta un importante nucleo di fotografie provenienti dalla collezione Archivio Simone Giacomelli e dalla Collezione Civica del Museo d’Arte Moderna, dell’Informazione e della Fotografia di Senigallia. Fotografie selezionate, estrapolate da serie come Il cantiere del paesaggio, Spazio poetico e Ricerca cromatica, sono le protagoniste dello spazio che pone come testimone un modo differente di vedere la materia.

Frammenti, dettagli di passaggi umani su materia in disuso, sono ciò che costituiscono il corpo dell’esposizione, è il ritorno ad un immaginario pittorico che si avvicina al soggetto a tal punto da distaccarsi completamente dalla realtà e creare nuove significazioni.

“Le fotografie a colori hanno come principale oggetto di interesse la materia, la quale ama nascondersi in forme molto comuni: dal paesaggio, ai fogli di carta colorati, passando per tavole di legno a lastre di metallo trovati in luoghi cittadini.” scrive il curatore della mostra Simone Giacomelli.

La mostra Il colore della materia vuole quindi porre l’accento sulla costante materica della costruzione del paesaggio che accompagna il lavoro di Mario Giacomelli, ma questa volta con un occhio differente, più astratto, colorato, che tocca l’artificio dell’uomo. Un percorso che completa ed accompagna la grande mostra Giacomelli/Burri. Fotografia e immaginario materico, visibile sempre a Senigallia a Palazzo del Duca.