Senigallia, Bomprezzi sulla pianificazione turistica della maggioranza
"Spero vivamente che Senigallia si possa ridare lo slancio che merita"
Senigallia è la prima città turistica delle Marche per numero di presenze. A differenza del passato, in cui ogni senigalliese doveva fare riferimento a una cittadina a nord di Ancona per spiegare dove vivesse, negli ultimi anni sono rare le persone che non conoscono Senigallia. Purtroppo, però, nulla è scontato o eterno se non lo si cura costantemente.
Mi pare, e lo dico con molto rammarico, che ciò non stia avvenendo. E stavolta non è colpa dei “rosiconi” che per 20 anni avrebbero fatto pasticci, ma di una totale assenza di progettualità. Del resto, se la premessa è un programma di mandato scopiazzato da quello di Milano, come potevamo pensare al miracolo? Mi riferisco, in particolare, a un paio di questioni che sono emerse negli ultimi mesi e che hanno a che vedere con il turismo. Anzitutto, penso che non si sia potuto fare a meno di notare i totem di promozione degli eventi turistici del tutto vuoti, mentre la città si riempiva di manifesti di eventi di Pesaro, di Civitanova Marche, o di qualunque altro Comune, tranne il nostro.
Evento clou dell’anno il Festival del Fado, per cui, a fronte di ben 30mila euro spesi per tre serate, abbiamo visto molte seggiole vuote. Stento a comprendere quali ritorni si siano avuti sull’economia cittadina per meritare somme così ingenti, soprattutto considerando che siamo alla prima edizione di un evento per lo più di nicchia, e che credo abbia bisogno di più tempo e attenzione nel valutarne le possibili evoluzioni (così come è stato, ad esempio, con il Summer Jamboree).
Del resto, che una programmazione con la P maiuscola non esistesse risulta evidente anche dal fatto che la Commissione Turismo si è riunita a riguardo a giugno (!) inoltrato, su richiesta della minoranza! Ma per non farci mancare nulla, ieri abbiamo assistito ad una commissione convocata per trasferire la promozione turistica all’Unione dei Comuni, in cui si prevede che il Comune di Senigallia per soli 50 mila euro di spesa all’anno debba pagare di tasca propria un dirigente e due dipendenti, che saranno trasferiti da Senigallia all’Unione.
E le molto più ingenti somme rimanenti a bilancio per il turismo senigalliese, chi le gestirà!? Senza contare l’offesa istituzionale di convocare una commissione dove non si presenta nessuno a spiegarla. Camminare fa bene alla salute, sudare elimina le tossine, ma spendere soldi pubblici per far fare una passeggiata di pausa dal lavoro ai consiglieri comunali, mi pare eccessivo.
Spero vivamente che Senigallia si possa ridare lo slancio che merita. Per il momento, se un turista avesse bisogno di cure, sappia che la guardia medica turistica non c’è. E se dopo cena volesse farsi un gelato o un cocktail in spiaggia, ditegli che dovrà recarsi o a Marotta o a Marina di Montemarciano perché troverà tutto chiuso, salvo le 9 deroghe concesse; ma si sa, è l’eccezione che conferma la regola.
da Chantal Bomprezzi
Consigliera PD Senigallia – componente I Commissione consiliare permanente
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