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Udienza processo Banca Marche: ascoltato il secondo commissario nominato da Bankitalia

Nonostante i dati di bilancio dichiarassero il contrario, Bankitalia già nel 2013 considerava il banco marchigiano da commissionare

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Banca Marche

Proseguono le udienze del processo sul crack Banca Marche, con gli interrogatori ai 3 commissari nominati da Bankitalia per la gestione dell’Amministrazione Straordinaria dell’istituto marchigiano da settembre 2013 a novembre 2015.


Il primo ad essere ascoltato è stato il Dr. Federico Terrinoni, mentre per l’udienza che si è tenuta lunedì 5 luglio, presso il Tribunale di Ancona, l’Avv. Corrado Canafoglia ha interrogato il Dr. Giuseppe Feliziani.

Le prime dichiarazioni rilasciate dal teste hanno confermato quando detto precedentemente dal Dr. Terrinoni, ovvero che Banca Marche non si trovava in stato di insolvenza prima della sua messa in risoluzione del 2015. Anche il Dr. Feliziani dunque, sposta ogni accusa del fallimento del banco marchigiano all’interno del team di Bankitalia, allontanando così se stesso e gli altri Commissari da ogni responsabilità

L’Avv. Canafoglia ha successivamente chiesto spiegazioni al teste, come aveva già fatto con il Dr. Terrinoni, riguardo gli oltre 1 miliardo e 600 milioni di perdite maturate durante il commissariamento di Banca Marche e, anche questa volta, non ha ricevuto però risposta dall’interrogato.

Dichiarazioni importanti sono poi emerse quando il Dr. Feliziani ha raccontato che, tra l’aprile e il maggio 2013, ha ricevuto la proposta da Bankitalia di unirsi ad un team di futuri ispettori destinati a banche che sarebbero state commissariate, tra le quali era già presente anche il nome del banco marchigiano.

Un’informazione alquanto significativa, per il fatto che Banca Marche nel 2013 non aveva dati di bilancio tali da poter essere considerata un istituto da commissariare. L’operazione è stata comunque possibile, dato che nell’agosto 2013 emersero altri 222 milioni di perdite, grazie alle quali Bankitalia ha potuto decretare il commissariamento.

Anche durante questa udienza, l’Avv. Canafoglia è poi tornato ad incalzare sul prestito E.L.A. e nuovamente ha ricevuto dal teste Feliziani le stesse risposte date precedentemente dal Dr. Terrinoni, ovvero che Fonspa è subentrato a Bankitalia in questa operazione da oltre 2 miliardi e 750 milioni, senza anticipare alcuna somma personale, ma utilizzando un credito direttamente da BCE e saldandolo con i titoli posti a garanzia del prestito stesso. La particolarità emersa è che tali titoli furono ceduti a Fonspa in prestito gratuito dalla stessa Banca Marche.

Al termine dell’udienza il teste ha dichiarato che, i Commissari avevano incaricato 2 advisors, uno da Unicredit e uno da IMI del gruppo San Paolo Intesa per gestire la cessione di oltre € 6 miliardi di crediti deteriorati al prezzo del 51% del loro valore. Tali advisors averebbero però sconsigliato la cessione in quel periodo dei suddetti crediti, che a quel punto furono così ceduti quando la banca era in liquidazione, con un prezzo dei crediti sceso dal 51% al 17,6%, facendo così perdere a Banca Marche oltre 2 miliardi.

“Ogni udienza di questo processo fa emergere verità che devono far riflettere , ma oggi mi chiedo come poteva Bankitalia sapere ad aprile 2013 che Banca Marche sarebbe stata commissariata nei mesi successivi se in quel dato preciso momento storico la Banca era ben lontana dal superare il limite negativo del patrimonio di vigilanza ?così commenta l’Avv. Canafoglia le importanti dichiarazioni emerse in aula.

L’ultimo Commissario, il Prof. Inzitari, sarà ascoltato il 19 luglio.

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