Un webinar per parlare del “Bosco temporaneo”, un manifesto alla sostenibilità
Ad illustrarci il progetto Fabrizio Bartoli: "L’'idea è di cambiare un po' alla volta il volto della città rendendola più green per il benessere dell'ecosistema e dei cittadini stessi”
Un webinar per parlare di “boschi temporanei” e del loro potenziale impatto positivo sulle città. Si svolgerà venerdì 7 maggio dalle 14 alle 19 e vedrà anche il patrocinio e la partecipazione dell’amministrazione senigalliese. Abbiamo chiesto a Fabrizio Bartoli – senigalliese facente parte del GARDA, rete nazionale informale di cittadini privati ed associazioni che si occupa di tematiche ambientali – che funge da tramite tra i responsabili del progetto del bosco temporaneo di Roma, ovvero l’università la Sapienza, e l’amministrazione di Senigallia, di parlarci di questo affascinate progetto. Al convegno infatti seguirà un crowdfunding al fine di tramutare il presupposto in realtà: “L’’idea è di cambiare un po’ alla volta il volto della città rendendola più green per il benessere dell’ecosistema e dei cittadini stessi”.
Qual è la genesi del progetto “Bosco temporaneo”?
Il progetto segue la scia della corrente di pensiero ed azione del movimento dell’urban gardening, movimento degli anni 70 presente negli Stati del nord Europa. Lo scopo è quello di riappropriarsi del contesto urbano da parte dei cittadini, modificandolo in prima persona. L’apporto del cittadino è legato al tema ambientale e della crisi climatica di cui tra l’altro si inizia a parlare proprio in questi anni.
Idea dell’Urban gardening è quella di riportare la natura in contesti fortemente antropizzati, come la città dove il cittadino vive, spesso mancante di aree verdi, alberi e contesti naturali. Allora come adesso le piazze delle città diventarono giardini con verdeggianti con l’apporto di piante ed alberi in vaso. Il primo bosco temporaneo nasce poi in Italia, a Roma, nella zona di San Lorenzo, per volere della municipalità locale, delle associazioni di volontariato e dell’università di Roma La Sapienza nel 2017.
Come si realizzerà concretamente a Senigallia?
Per ora, si inizia a piccoli passi. Il covid non ha permesso l’inizio di grandi iniziative concrete. Per cui si è deciso, innanzitutto, di fare conoscere l’esperienza del bosco temporaneo con questo convegno, sia ai cittadini di Senigallia, all’amministrazione comunale che dà il suo patrocinio, sia a tutte le persone già interessate o che svolgono volontariato sulle tematiche ambientali, in quanto sarà tutto online.
A seguito del webinar, vorremmo iniziare a pubblicizzare ancora il progetto, chiedere al Comune un’area adibita a sviluppare il bosco temporaneo e, successivamente, intraprendere una campagna di ricerca fondi per finanziare il progetto stesso.
Dopodiché, se tutto andrà bene, affinché il progetto sia sostenibile, mentre si procede con la sensibilizzazione, vorremmo creare una rete di cittadini che si occupino come volontari della cura e manutenzione del bosco.
Che tipo di impatto avrà? Quali saranno i benefici preponderanti?
Svariati studi scientifici dimostrano l’importanza di reintrodurre elementi naturali come gli alberi nelle nostre città spesso troppo grigie e cementificate. Gli apporti benefici sono innanzitutto per l’essere umano dal punto di vista psicologico e fisiologico. Inoltre un bosco temporaneo, cosa di cui si parlerà anche nel convegno, crea un mini ecosistema naturale il quale va a contrastare il fenomeno della bolla di calore urbana causata dall’asfalto presente nelle piazze e nelle strade cittadine, ed in più diventa un riparo e una casa per l’avifauna locale.
Per quello che concerne le strategie green, qual è la situazione odierna della Valmisa e più in generale delle Marche? A che punto siamo?
Rispondo dicendo quello che sta facendo la rete nazionale di cittadini ed associazioni di cui faccio parte che si chiama GARDA. Quest’anno nonostante il Covid, abbiamo piantato in tutta Italia circa 12.000 alberi, a novembre, nella giornata nazionale dell’albero. Inoltre per Senigallia e Comuni vicini nello specifico, stiamo organizzando un corso di varie giornate, che si svolgerà sempre online, sulla creazione di foreste urbane, per aumentare maggiormente l’impatto benefico che le foreste e la natura in generale possono avere per contrastare i cambiamenti climatici ahimè già in atto. Piccole azioni locali gestite da cittadini volontari che stanno facendo già la differenza in altri contesti già avviati.
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