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Alluvione del 3 maggio 2014: il ricordo dell’Amministrazione Comunale di Senigallia

"Un modo per onorare le vittime è agire perché non ce ne siano altre: la zona alla foce è ancora estremamente pericolosa"

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Macchine da giardino Mancinelli - Senigallia
L'alluvione di Senigallia, 3 maggio 2014: l'incrocio tra via Venezia e via Feltrini

Col tempo rischia di affievolirsi la memoria quindi l’Amministrazione Comunale Olivetti vuole ricordare le vittime ed i danni causati dell’alluvione 2014. Danni che hanno interessato tutta la valle del Misa e Nevola ed è per questo che oggi ci siamo incontrati tra Sindaci per ribadire l’impegno che va preso in comune accordo.

L’altro modo di onorare le vittime è agire perché non ce ne siano altre. Quello che è successo sette anni fa non dovrà più succedere. Il rifacimento di alcuni tratti degli argini del Misa e la consegna del nuovo ponte non ci consentono di dire che la città sia sicura. La zona alla foce è ancora estremamente pericolosa e il resto degli argini non sono da considerarsi “sicuri”. E poi non dimentichiamo i fossi che attraversano il nostro territorio comunale. Proprio in questi giorni gli uffici del comune in accordo con i tecnici del Consorzio di Bonifica stanno verificando lo stato dei fossi cittadini. Per la prevenzione e l’allertamento alla popolazione stiamo lavorando con progetti finanziati dal Comune, sembrano meno importanti perché sono piccole somme ma sono molto importanti dal punto di vista strategico ed operativo.

Dal fronte della Regione rimarchiamo la grande opportunità di programmazione ed intervento che si è intrapresa con la creazione del tavolo tecnico permanente avviato poche settimane fa. Sempre dalla Regione ci arrivano notizie confortanti per l’imminente realizzazione delle “casse d’espansione di Brugnetto” opera in progettazione da più di trent’anni.

Non si possono cancellare trent’anni di rallentamenti, quello che è stato fatto dopo gli eventi alluvionali del 2014 è il minimo di quello che bisognava fare, c’è una responsabilità della politica, in generale, di avere per tanto tempo sottovalutato e sottostimato un’emergenza del territorio che ha causato tanto dolore e danni incalcolabili a cittadini, famiglie e attività economiche.

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