“Prima i bambini” La petizione nazionale chiede gratuità e parità per le scuole d’infanzia paritarie.
Raccolta firma anche a Senigallia e nel suo territorio.
E’ partita anche a Senigallia e nel suo territorio la mobilitazione dei nidi e delle scuole d’infanzia paritarie no profit: obiettivo per tutti gratuità e parità scolastica. Gratuità e parità, scritta a chiare lettere su migliaia e migliaia di striscioni che in queste ore fasciano migliaia di edifici dal Nord al Sud. Una mobilitazione nazionale che in questo settore non ha precedenti.
Le scuole paritarie (pubbliche) stavolta escono in piazza, reale o digitale ed alzano la voce per farsi sentire: obiettivo “parità”, non solo quella scritta nella legge, quella concreta che si traduce in un sostegno da parte dello Stato. “Sperano di continuare a svolgere il loro servizio e di veder cancellate le disparità che colpiscono il loro personale – operante nell’unico sistema voluto dalla Legge 62/2000 – e le famiglie che iscrivono i figli nelle loro scuole. Quelle dell’infanzia paritarie, in larghissima parte d’ispirazione cattolica, ma non solo”, dice don Gesualdo Purziani, Presidente Fism Marche e gestore della centenaria Scuola “San Vincenzo” di Senigallia .
Una cosa è certa, continua don Purziani: “Senza il sostegno economico delle parrocchie e delle amministrazioni comunali, senza il contributo alla gestione da parte delle famiglie e senza il prezioso volontariato che le caratterizza, molte avrebbero già chiuso i battenti lasciando interi territori privi di un servizio fondamentale qual è la scuola dell’infanzia”.
La Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne, coordina una realtà che in Italia coinvolge quasi 9.000 strutture educative, oltre 500.000 bambine e bambini, oltre 40.000 persone fra insegnanti e collaboratori. L’auspicio è quello che Parlamento e istituzioni giungano ad un intervento risolutivo che, anche a vantaggio della ripresa demografica, sostenga i necessari investimenti.
“Le realtà educative della Fism sono pronte ad essere una leva di investimento di grande valore sociale. E, se adeguatamente finanziate, anche per un significativo sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età 0-3 anni, di cui l’Italia è carente e il mantenimento del segmento 3-6 anni”. E’ quello che chiede la maggior parte delle giovani famiglie italiane che grazie ad una fruizione gratuita delle scuole dell’infanzia potrebbe offrire un rilevante contributo alla ripresa generale del Paese.
Per aderire alla petizione si può fare riferimento alla piattaforma change.org, al sito www.fism.net
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