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Processo crack Banca Marche: Dr. Palese incalzato per l’ultima volta da Avv. Canafoglia

Cassa Risparmio Loreto più 47 filiali di Banca Marche vennero valutate 90 milioni. Dopo due anni la Banca fu ceduta per 0,33 €

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Banca Marche

Lunedì 26 aprile, presso il Tribunale di Ancona, si è svolto l’ultimo interrogatorio al teste Francesco Palese nell’ambito del processo penale del crack Banca Marche.

Durante l’escussione, tenuta dall’Avv. Corrado Canafoglia, il Dr. Palese ha confermato ciò che era emerso durante le precedenti udienze: Bankitalia nel settembre 2013 effettuò un prestito di 4 miliardi e 200 milioni a favore di Banca Marche, grazie al quale l’istituto marchigiano saldò un debito che aveva nei confronti della BCE.

Il punto saliente della questione, sottolineato dall’Avv. Canafoglia è che la Banca Europea non aveva richiesto a Banca Marche la restituzione del debito e nonostante questo, l’istituto marchigiano aveva proceduto spontaneamente alla resa del denaro, ritrovandosi così con un debito di 4 miliardi e 200 milioni questa volta nei confronti di Bankitalia.

Come sollevato nell’interrogatorio del 12 aprile, Palese ha definitivamente ammesso che, alcuni mesi prima del commissariamento, Banca Marche non si trovava in stato di insolvenza e, sempre in quel periodo, la Banca Popolare di Vicenza aveva offerto € 90 milioni per acquistare la Cassa Risparmio di Loreto, partecipata da Banca Marche e altre 47 filiali sempre di Banca Marche: operazione che non si concluse.

Questa offerta però palesa il fatto che l’istituto marchigiano avesse un valore consistente e manifesto, in questo caso stimato, solo per una sua parte, per 90 milioni dalla Banca Popolare di Vicenza e dunque non si spiega come sia possibile che, due anni dopo, Banca Marche venga ceduta nella sua interezza per 0,33 centesimi.

Dopo diverse sollecitazioni da parte dell’Avv. Canafoglia, il teste ha riferito che prima del commissariamento, Banca Marche aveva effettuato un’importante svalutazione del credito su base forfettaria e non analitica. Su tale operazione era prevista un’operazione di revisione, che però non fu mai eseguita perchè gli organi direttivi di Banca Marche vennero sostituiti con dei commissari nominati d’autorità.

Momenti in bilico tra l’attrito e il sarcasmo, quando il teste ha richiesto un rimborso per le spese sostenute per arrivare da Bari (sua città di residenza) al Tribunale di Ancona. In seguito a tale pretesa, l’Avv.  Canafoglia ha paragonato ironicamente il Dr. Palese ad un personaggio delle sceneggiature del comico Zalone, invitando beffardamente a una colletta per il teste da parte delle “Partite IVA presenti in Aula per aiutare economicamente il povero pensionato di Bankitalia”.

L’Aula tornerà a riunirsi il 3 maggio.

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