Sulle modalità di utilizzo delle mascherine
Interviene l'associazione Novum
Sull’obbligo e le modalità di utilizzo delle “mascherine” si nota molta confusione, anche tra il personale addetto al controllo, e per questo motivo vogliamo parlarne per provare a chiarire le modalità di utilizzo.
Il presidente del Consiglio nel D.P.C.M. del 2 marzo 2021, recante «Ulteriori disposizioni urgenti in materia di spostamenti sul territorio nazionale per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19». (Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 52 del 2 marzo 2021 – Supplemento ordinario n. 17) all’Art. 1 ha continuato ad illustrare, come accadeva nei precedenti D.P.C.M., le modalità di utilizzo dei Dispositivi di protezione delle vie respiratorie e delle misure di distanziamento.
Al comma 1. si legge l’obbligo di indossare, non le mascherine ma i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, al di fuori dell’ambiente abitativo:
1. È fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto.
Subito dopo al comma 2 stabilisce che l’obbligo decade quando all’aperto sia garantito in modo continuativo l’isolamento dalle persone non conviventi:
2. Non vi è obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.
3. Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie:
a) i bambini di età inferiore ai sei anni;
b) le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con un disabile in modo da non poter fare uso del dispositivo;
c) i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva.
Abbiamo specificato che il DPCM parla non di mascherine ma di “dispositivo di protezione delle vie respiratorie” in quanto al comma 7. Viene specificato che:
7. Fermo restando quanto previsto da specifiche disposizioni o da appositi protocolli sanitari o linee guida, possono essere indossate anche mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una protezione adeguata e tali da garantire, al contempo, comfort e respirabilità, forma e aderenza appropriate per assicurare la copertura sul volto delle vie respiratorie.
Quindi il consiglio che mi sento di darvi è di non portare la mascherina in aree all’aperto se si è in prossimità dei familiari o se esiste la possibilità di mantenere la distanza interpersonale. Utilizzarla invece in tutte le altre occasioni: in prossimità con persone non familiari, sui mezzi di trasporto pubblici e accedendo a locali e uffici privati o pubblici.
In un prossimo articolo parleremo dei vari tipi di mascherine e della loro efficacia per il momento v’informo che i dispositivi di protezione individuale (FFP2 ed FFP3) hanno un filtro più efficiente (HEPA) che le mascherine chirurgiche non hanno.
A.P.S. NOVUM
Giorgio Sartini
Caterina Rinaldi
Claudio Piersimoni
Egidio Cardinale
Francesca Mancinelli
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!