Omicidio a Roncitelli: 73enne arrestato dopo l’interrogatorio
L'accusa contestata è omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela con la vittima.
Si trova attualmente in carcere a Montacuto, Loris Pasquini, 73enne, ex ferroviere che, nel pomeriggio del 29 marzo, al culmine dell’ennesimo litigio in famiglia ha sparato e ucciso il figlio 27enne Alfredo. I fatti si sono consumati nella casa colonica di via Sant’Antonio in frazione Roncitelli di Senigallia.
L’uomo è stato arrestato nella notte e condotto nel carcere anconetano) al termine di un lungo interrogatorio. Dalle ricostruzioni è emerso che il padre risiedeva a pianterreno con la compagna e il figlio al piano superiore. L’uomo ha ammesso ai carabinieri del Reparto operativo e della Compagnia di Senigallia di aver sparato al figlio: l’accusa contestata è omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela con la vittima.
Tra le contestazioni, con ogni probabilità, la detenzione illegale dell’arma: la pistola Beretta cal. 9 con la quale ha sparato era infatti illegalmente detenuta. La vittima, raggiunta al collo dal proiettile, sanguinante, era riuscita a tornare nelle propria camera da letto da dove aveva chiamato i soccorsi: era stato poi trovato senza vita.
Non è chiara la causa che ha spinto Pasquini a sparare. Gli investigatori coordinati dal pm Paolo Gubinelli stanno sentendo in queste ore altri testimoni: in varie occasioni polizia e carabinieri erano intervenuti nell’abitazione per litigi, anche violenti, tra padre e figlio per i motivi più vari. Un testimone avrebbe raccontato di aver visto il 27enne prendere a calci l’auto del padre poco prima dello sparo. In casa c’era anche la nuova compagna del 73enne, ora sotto choc.
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