Alla fine martedì 16 marzo gli uffici di Presidenza, che ringrazio, hanno inviato al sottoscritto capo-gruppo di “Forza Italia Civici per Senigallia” la bozza del Peg, oggetto di una inaspettata polemica nei miei confronti.

Pacatamente, come nel mio stile, avevo semplicemente esercitato il dovere-diritto del consigliere comunale di accedere agli atti per studiarli e arrivare preparato in Consiglio Comunale per la discussione sul bilancio. Si tratta dello stile di lavoro, più che condivisibile, unanimemente praticato da Forza Italia a tutti i livelli di rappresentanza da sempre perseguito dal sottoscritto.

Proprio in questa ottica, nei giorni scorsi, ero tornato a chiedere la bozza del Peg ampiamente motivando la mia richiesta e citando, oltre al testo chiaro del Testo unico sugli enti locali, anche diverse sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sul diritto di accesso agli atti anche “in itinere”, cioè in forma di bozza o incompleti. In ultimo, avevo segnalato agli uffici una “massima” del maggio 2017 del Dipartimento governativo per gli Affari interni e Territoriali, chiamato ad esprimersi sul diniego di una Amministrazione comunale di garantire l’accesso agli atti ad un consigliere comunale, proprio sulla proposta di Peg. Ebbene lo stesso organismo governativo si era espresso senza tentennamenti chiarendo la sussistenza del diritto di accesso del consigliere comunale.

Ritengo pertanto di aver svolto con coscienza il mio dovere e di aver certamente contribuito con supporto di argomentazioni politiche e giuridiche a far nuovamente evidenziare, in maggioranza, una priorità programmatica del centro-destra, che a Forza Italia sta a cuore, relativo alla necessità di trasparenza della pubblica amministrazione.