Le adesioni al presidio di Senigallia contro posizioni retrograde della giunta regionale
Associazioni sabato 27 in piazza Roma: "Nelle Marche si è deciso di non leggere realtà e nodi che pandemia porta al pettine"
Sabato 27 febbraio il Movimento Donne contro i Fascismi di Senigallia scenderà in piazza, una piazza cauta ma decisa. Consapevole che la crisi sanitaria ci obbliga a responsabilità importanti.
Tuttavia ci sentiamo costrette a scendere in piazza proprio perchè dentro questa situazione di estrema difficoltà le donne, insieme a tutte le fragilità, una fascia sempre più larga e consistente, stanno pagando il prezzo maggiore. Nonostante i dati descrivano chiaramente le disparità, soprattutto in ambito lavorativo, economico e sanitario, nonostante l’aumento dei casi di violenza sulle donne, nonostante il bisogno di rinforzare la sanità pubblica, i consultori e di seguire le linee guide promosse da studi scientifici, qui nella nostra regione si è deciso di non leggere la realtà e i nodi che la pandemia sta portando al pettine.
Al contrario si è scelto di attaccare le donne, il progresso scientifico, la laicità dello stato, il diritto alla salute e all’autodeterminazione di tutt@. Queste politiche ridicolizzano la nostra regione, ci offendono, oltraggiano l’intelligenza e l’analisi critica del contesto. Queste posizioni misogine stridono fortemente con i bisogni reali che stanno emergendo. Rinforzano l’idea che c’è uno scollamento grave tra le scelte della giunta e la ricerca di risposte concrete per migliorare le condizioni precarie e subalterne di molte persone.
Scendiamo in piazza nonostante la pandemia perchè crediamo che certe ideologie siano il frutto di frustrazione e odio nei confronti della diversità, che la disuguaglianza sia uno strumento di controllo per chi attua i propri interessi all’interno di un sistema capitalistico ed escludente, che il sapere, la conoscenza, la scienza, il bene comune e la convivenza virtuosa tra diversità siano valori da rivendicare oggi più che mai. Proprio per questo anche le scuole dovrebbero essere attraversate dalla modernità, la stessa che combatte contro posizioni oscurantiste, che accetta le sfide dell’educazione sessuale ed emotiva come pratica inclusiva, attenta ai linguaggi, alla prevenzione, all’informazione, al confronto.
Contro le affermazioni retrograde della giunta regionale, chiediamo sostegno ai redditi bassi, miglioramento dei sussidi di paternità e maternità, asili nido gratuiti, consultori attivi e avanzati nelle loro pratiche, fondi per combattere le disparità in ambito lavorativo, l’assenza di discriminazione alcuna sia per chi ha figli che per chi non li ha, contraccezione gratuita e diritto alla salute pubblica contro ogni privatizzazione.
Di seguito riportiamo l’elenco delle realtà che hanno confermato l’adesione al presidio di sabato 27 febbraio alle ore 17 in Piazza Roma.
Spazio Autogestito Arvùltura
ANPI Senigallia
Senigallia Resistente – Rifondazione Comunista
Dipende da Noi
Associazione Dalla Parte delle Donne
Conferenza regionale delle donne PD
ARCI Senigallia
da Movimento Donne contro i Fascismi
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