“Disobbedienza civile organizzata”: anche a Senigallia aderiscono alla protesta #ioapro
Dopo le sanzione al locale "Statale 16", inizia una battaglia legale sulle limitazioni imposte ai ristoratori
Venerdì 15 gennaio, il ristorante “Statale 16” di Marzocca ha aderito alla protesta #ioapro, decidendo di proseguire il servizio oltre le ore 18, limite orario consenti dalle norme anti-covid.
Da qui è iniziata una battaglia legale, sostenuta dall’avvocato Roberto Paradisi, per contestare i provvedimenti a carico del proprietario del locale e le sanzioni amministrative imputate ai clienti presenti la sera del 15 gennaio, nel ristorante “Statale 16”.
Il percorso legale intrapreso dall’avvocato Paradisi ha come obbiettivo quello di portare alla luce le incongruenze che, a suo parere, risiedono nella normativa vigente, la quale impone ai ristoratori di poter effettuare unicamente il servizio d’asporto.
“Ogni libertà che viene soppressa, deve essere discussa in Parlamento”, queste le parole di oggi, dell’avvocato Roberto Paradisi, durante una conferenza stampa tenutasi presso il ristorante “Statale 16” e che ha visto la partecipazione anche dell’Associazione Consumatori Utenti, del comitato “E ora basta Italia” e di un altro ristoratore aderente alla protesta #ioapro.
L’avvocato Paradisi ha sottolineato che la sua battaglia legale farà leva sulle contraddizioni riscontrate nei regolamenti imposti ai ristoratori, prima fra tutte la normativa che, in zona gialla, permetteva di tenere aperte le attività solo a pranzo.
I ristoratori aderenti alla protesta #ioapro, non sono stati molti, ma tra loro ha partecipato il titolare di “Villa Bianca”, Marco Biagiola. Nelle serate in cui il ristorante ha aperto le porte, nonostante il divieto, sono sempre intervenute le forze dell’ordine, facendo collezionare numerose sanzioni a carico del titolare. “Nonostante non convenga tenere aperti con un numero di coperti molto limitato”, spiega Marco Biagiola “stiamo continuando a lavorare come segno di protesta”. Le perplessità dei ristoratori aumentano vedendo attività, ad esempio come le mense, continuare a lavorare in regime di normalità, con le stesse modalità in cui potrebbero gestire anche loro il servizio.
Ad appoggiare la protesta sono presenti anche Marco Rossano Gamberini, referente regionale e dirigente nazionale dell’Associazionismo Consumatori Utenti e Beatrice Marinelli del movimento “ora basta Italia”. Entrambi condividono e invitano a riflettere sulle disparità di trattamenti che a loro avviso sono state applicate tra le diverse categorie di lavoratori. Credono anche che, ad essere state colpite in maniera più pesante dalle suddette restrizioni, siano state poche categorie di piccole aziende , favorendo così il mercato di grandi multinazionali straniere.
Dalla coesione tra ristoratori, avvocati e associazioni parte così un movimento di “disobbedienza civile organizzata”, che si oppone alle vigenti norme restrittive e tenterà di salvaguardare gli interessi delle categorie più colpite.
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