“L’arretramento della ferrovia non favorisce la mobilità locale”
E' il pensiero di Paolo Landi, che in passato fu convinto fautore dell'ipotesi progettuale
Sta prepotentemente tornando di attualità il tema dell’arretramento ferroviario visto il possibile inserimento finanziario nel recovery plan, ma oggi non credo che esistano più le condizioni per sostenere questa ipotesi nonostante io stesso in passato ne sia stato convinto fautore.
Gli spazi per nuovi tracciati sono ormai compromessi da nuove urbanizzazioni e prevedere bay pass non è più proponibile a meno di scostamenti troppo decentrati dalla costa e che andrebbero a penalizzare il treno a favore della gomma per le brevi e medie percorrenze.
Invitare a schierarsi a favore o contro significa banalizzare il problema senza conoscere a cosa si va incontro senza una qualsiasi progettazione anche di massima.
Ad esempio per la tratta costiera marchigiana dove sarebbe in corso il programma di velocizzazione della linea fino a 200 km orari, con la realizzazione di opere di mitigazione per i comuni attraversati e del bay pass API, non c’è alcun progetto in corso e l’ultima proposta ormai dimenticata è della provincia di Ancona a guida Giancarli elaborata dall’ing. Marconi che, pur superata, contiene ancora spunti di notevole interesse in previsione di una metropolitana di superficie. Qualche giorno fa anche l’ordine degli ingegneri di Ancona ha promosso un convegno per proporre una linea di alta velocità con tre stazioni per le Marche.
Optare al buio per una scelta di arretramento che non favorisce di certo questo tipo di mobilità significa rimettere in discussione tutto, sprecare ingenti somme di denaro e probabilmente compromettere anche quelle opere di compensazione programmate con l’incremento della velocità.
La vera necessità è di rimodulare in modo razionale ogni forma di mobilità e allo scopo può essere utile come riferimento scorrere un mio vecchio articolo quanto mai ancora attuale e scaricabile da internet con il titolo “Dal bay pass API l’occasione..”
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