Come accade da quasi 17 anni a questa parte, il sottoscritto funge da tramite alle segnalazioni di cittadini per conto dell’Associazione Lotta all’Amianto sulla pericolosa presenza di amianto in città e periferia.

Non ricevendo risposte dalle ultime segnalazioni inviate alle autorità sanitarie, in data 9 dicembre – per la precisione alle ore 8,30 – ho telefonato al signor Tarsi del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4 Senigallia per chiedere delucidazioni.

La risposta ricevuta è stata inaspettata e soprattutto dolorosa: Su indicazione del dottor Lamberto Farroni, direttore del Servizio Igiene e Sanità Pubblica ZT4 Senigallia – mi è stato detto da Tarsi – l’Ala NON riceverà più risposte alle missive che invierà.

Dopo le mie osservazioni, ho tentato – purtroppo invano – di contattare il dottor Farroni per chiedere spiegazioni.
A quel punto mi sono rivolto al sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, lasciandogli un messaggio per spiegargli l’accaduto.
Sono davvero sorpreso e tremendamente amareggiato, addolorato, contrariato, avvilito e sfiduciato per questa assurda decisione che, oltretutto, non capisco.
Dopo anni ed anni di questa sorta di collaborazione, mi sembra veramente una profonda ingiustizia subire questa censura.
Mi rivolgo quindi al dottor Farroni ed al sindaco di Senigallia per chiedere di adoperarsi per tornare indietro a questa decisione e permettere all’associazione lotta all’amianto di potere portare avanti il proprio lavoro senza impedimenti.

Chiedo che Farroni faccia un passo indietro e che il primo cittadino si adoperi per annullare questa nuova metodologia di lavoro.
Anche e soprattutto perché, tutto quello che viene fatto, è solo ed esclusivamente per la tutela della salute dei cittadini.

In attesa di un cenno di riscontro porgo distinti saluti.