“Assessore pari opportunità Senigallia non idoneo a ruolo ricoperto”
Rodolfo Piazzai: "per questo dovrebbe dimettersi"
Il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nella nostra città assume un tono inquietante a causa della improvvida uscita dell’Assessore alle Pari opportunità del nostro comune.
Per chi riveste un ruolo istituzionale, la sfera privata diventa molto sottile e una presa di posizione ufficiale, motivata dal ruolo ricoperto, diventa molto ambigua quando nel privato si esprimono posizioni ed idee contrastanti. Colgo perciò l’occasione per fare alcune riflessioni, da persona appartenente al genere “maschile”.
La lotta contra la violenza sulle donne e l’impegno per le pari opportunità non arriveranno a risultati se non saranno considerati un dovere di tutti.
Il mio sogno è che non esistano più associazioni in difesa della donna: nel 2020 è di una vergogna inaudita che si debba ancora lottare contro la violenza di genere e per le pari opportunità; ed è ancora più vergognoso che nel dibattito il genere maschile si ponga sempre ai margini come se il problema riguardasse solo il genere femminile.
La nostra società è impregnata della presenza femminile che ne rappresenta il fulcro, l’anima, la riempie di valori, di cultura, di impegno umano, sociale e politico, ma purtroppo in troppi ambiti le donne fanno molta più fatica degli uomini ad ottenere la giusta valorizzazione.
Ho tante amiche che insegnano all’università e conosco la difficoltà che fanno ad avere riconosciuto il loro valore nella carriera, in un mondo che è così intriso di cultura maschilista.
Quando poi si parla di violenza, si cerca in ogni atto di trovare una “motivazione” individuale, mentre in realtà la violenza risponde sempre ad una visione della donna considerata oggetto, proprietà da usare e possedere invece che una persona da amare e rispettare nella libertà.
Senza la reciprocità di uomo e donna e l’interscambio saremmo tutti persone diverse, sicuramente meno ricche e costruttive. Per questo mi indigna vedere come nel nostro paese le donne sono in gran parte escluse da certi posti.
Non abbiamo mai avuto un presidente della Repubblica o del Consiglio donna; eppure la nostra storia è ricca di donne impegnate in politica, con una cultura, storia personale, preparazione politica, integrità e impegno tali da poter ricoprire con grande dignità le più alte cariche dello stato.
A Senigallia abbiamo avuto un sindaco donna che ha amministrato uno dei periodi più significativi della nostra città, ma è stata una esperienza isolata e unica.
Per tutte queste considerazioni, e tante altre che per sintesi tralascio, ritengo doveroso che questa amministrazione comunale si esprima chiaramente sul tema della violenza sulla donna e sulle pari opportunità. Ritengo inoltre opportuno che l’Assessore alle pari opportunità si dimetta non dimostrandosi idonea al ruolo assegnatole.
Da
Rodolfo Piazzai
Da una parte voglioni il carcere soft dall'altra si lamentano dei reati? Ma per favore...
Non servono altre leggi il problema è che non si fanno rispettare quelle che ci sono oppure sono fatte male. Chi sbaglia deve pagare e deve stare dentro, la violenza è violenza punto, non cambia niente specificare chi la subisce, questa è l'uguaglianza, il distinguere le pene o la tutela dal genere è discriminazione.
Mi ricoda una notissimasenatrice di Senigallia che chiedeva più fondi per la lotta agli incendi quando lei stessa aveva votato il famoso "svuota carceri". Voi direte cosa centra?
Dietro il nome pittoresco di "svuota carceri" c'erano tutta una serie di provvedimenti tra cui la depenalizzazione del reato di incendio, in pratica ora se appicchi un incendio e devasti un bosco anzichè andare in galera ti multano.
Questo per farvi capire come funziona la politica, crea il problema è poi propone facili soluzioni.
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