Campanile risponde a Senigallia Bene Comune
Su Open Municipio
A domanda risposta. “Senigallia Bene Comune” mi pone pubblicamente alcune domande in merito alla terza interpellanza che ho presentato alla nuova Amministrazione.
In merito alla richiesta di statistiche relative al 2019 è evidente a tutti che occorra che l’anno sia terminato e nel 2020, essendomi dimesso da Assessore, non ho potuto farlo direttamente.
Che conosca o meno quelle degli anni precedenti è del tutto ininfluente dal momento che ho richiesto quelle del 2019 e non degli anni precedenti.
In merito al confronto tra il Comune di Udine (primo utilizzatore di Open Municipio) e Senigallia vorrei ricordare che il primo ha dismesso il servizio…
La terza domanda infine è una supposizione che si basa su una alterazione del contenuto dell’interrogazione da me presentata in cui l’espressione “ovvero se (l’Amministrazione) intende dismetterlo” diventa “ (Campanile) si augura la dismissione”.
E che dire dell’affermazione “ denunciandone una spesa di manutenzione e implementazione annuale esagerata” inesistente nel testo della interpellanza?
Senigallia Bene Comune, come afferma, “ha da sempre sostenuto Open Municipio”. Io invece ho fatto presente nelle sedi che mi competevano le perplessità sull’efficacia della sua implementazione e dell’insuccesso nazionale, non certo sulle finalità.
Nessuna contraddizione dunque tra la richiesta “che cosa intende fare l’Amministrazione per dare esecutività piena alla effettiva trasparenza degli atti amministrativi” e la riconferma o meno dell’uso della piattaforma Open Municipio.
Senigallia Bene Comune (mi?) chiede se non ci siano “altre spese molto maggiori su cui porre l’attenzione”.
Sì, ci sono, tempo al tempo. Vorrei ricordare che SBC fa parte della coalizione che ha sostenuto l’attuale Amministrazione, anche se il consenso popolare gli ha negato la rappresentanza in Consiglio Comunale, e ora ha sicuramente un filo diretto con la Giunta senza bisogno che certi suggerimenti gli provengano dalla minoranza.
In chiusura mi permetto di analizzare una delle affermazioni finali del comunicato di SBC: “Chiedere di potenziare gli strumenti informatici istituzionali è sicuramente giusto ma è giusto che ciò avvenga a parità di servizi e senza aggravi di spesa” è una richiesta velleitaria.
Tralascio volutamente infine di commentare l’acida chiusura del comunicato che si basa, ma è un metodo e non un caso, su una premessa arbitraria per giustificare una conclusione.
Da
Gennaro Campanile
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