Marche, nuova ordinanza anti-Covid di Acquaroli: ecco cosa cambia
Divieto di consumo di alimenti e bevande all’aperto dopo le 16, stop a canto ed educazione fisica al chiuso
La tanto attesa ordinanza anti Covid-19 promulgata dal Presidente di Regione Francesco Acquaroli è stata siglata nel pomeriggio del 19 novembre ed entrerà in vigore dalle 00:00 del 21 novembre 2020. Naturalmente potrà essere modificata o revocata in relazione all’andamento pandemico nella Regione.
L’ulteriore stretta ha la finalità di scongiurare che le Marche, dopo essere scivolate in zona arancione, precipitino a breve in quella rossa. Tra le novità più significative il divieto di assembramento, l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno un metro, quello di indossare i dispositivi di protezione in maniera corretta ma anche quelle inerenti a scuola e commercio.
Vediamo nel dettaglio i passaggi principali.
Uso della Mascherina
Nell’’ordinanza si ribadisce l’obbligo di indossare la mascherina al di fuori dell’abitazione, con l’unica eccezione per i bambini sotto i sei anni, delle persone che stanno svolgendo attività sportiva e di quelle affette da patologie o disabilità. “Nel caso di momentaneo e motivato abbassamento della mascherina dovrà essere sempre assicurata una distanza interpersonale minima di un metro”
Giro di vite a scuola per educazione fisica e musica
Stop all’educazione fisica al chiuso, quando non è possibile rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di due metri, alle lezioni di canto e alle lezioni di strumenti a fiato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, in quanto attività considerate a rischio.
Consumo alimenti all’aperto
Divieto di consumo di alimenti e bevande all’aperto su aree pubbliche o private aperte al pubblico dopo l 16.00. Mascherina obbligatoria anche dentro gli esercizi commerciali ed inoltre viene ribadito che i clienti dovranno restare solo “il tempo minimo necessario per l’acquisto delle merci“.
Shopping, spesa e mercato
I negozianti delle grandi e medie strutture dovranno garantire l’accesso contingentato proporzionale alla capienza all’interno dei locali in base agli spazi. No al mercato pubblico all’aperto eccetto nel caso in cui i Comuni applichino le disposizioni previste dal protocollo di sicurezza regionale.
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