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“Quello striscione a Senigallia per Regeni non era certo un disonore per la destra”

"Era un simbolo, per fare vedere che la città provava sdegno e voglia di giustizia"

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Studio Feiz Mahdavi Margherita - Consulenza del Lavoro a Imprese e Privati - Senigallia (AN)
Giulio Regeni

È di questi giorni il gesto della nuova Amministrazione di rimozione dello striscione “VERITÀ PER GIULIO REGENI” dalla facciata del Municipio.


Riconosco nella lettera al Capo del Governo ed al Ministro degli Esteri il modo di far politica dell’ex-sindaco Bello, ora Presidente del Consiglio Comunale, che in questi anni, rivestendo diversi ruoli istituzionali o meno, ha portato avanti le proprie istanze “a favore della cittadinanza che rappresenta” per vie strettamente burocratico/amministrative, in completa autonomia.

Ecco, questo non è il nostro modo di pensare e fare la politica.

Questa è piuttosto la politica delle sacre stanze sotto forma documentale/epistolare, che passa da una stanza all’altra, da un palazzo all’altro, senza che la cittadinanza ne sappia nulla.
Di questi elefantiaci iter verrà poi mostrata solo quel che è più confacente alla propria parte, senza accennare a tutti quei passaggi intermedi che caratterizzerebbero in modo palese il lavoro dei nostri amministratori.
Dall’amministrazione Olivetti ci aspettiamo qualcosa di più vicino alla trasparenza ed alla condivisione, come promesso in campagna elettorale.
Detto questo lo striscione in questione, come già chiarito da altri, è stato la risposta alla sollecitazione di Amnesty International, una manifestazione di opinione e volontà, non certo un’iniziativa che da sola potesse ottenere risultati fattivi nella vicenda Regeni.

Quello striscione è la testimonianza che tutti gli italiani, almeno i residenti dove questo è esposto, vivono empaticamente con i genitori di Giulio, che potremmo essere ognuno di noi con un figlio che studia all’estero, e che per le sue capacità, il suo merito e le sue doti è stato punito con la morte, e non una morte normale, una tortura da parte di istituzioni nazionali riconosciute, quelle egiziane.

Qui non c’è colore politico e nazionalismo, qui c’è un’atrocità commessa su di un essere umano che stava portando luce nel buio di soprusi dei diritti sociali e sulla mancanza di democrazia, cosa che di certo questo paese non conosce. Il suo operato trattava di sindacato, quindi lavoro, ciò che dà dignità all’essere umano singolo e nella sua condizione familiare/collettiva.

Vedere quello striscione significava sapere che Senigallia provava sdegno, rabbia e pretesa di giustizia. Poi certo si può pensare ad altre forme, ma quella era una manifestazione di rifiuto per tutto ciò che era successo e di comunione con coloro che sono stati colpiti da questo, che non sono solo i genitori di Giulio, a cui ovviamente va tutta la nostra vicinanza, ma a tutte quelle persone che Giulio stava aiutando a crescere nella resistenza, nella democrazia e nella giustizia.

Invitiamo il sindaco Olivetti a sostituire lo striscione che poteva certamente essere ormai liso e le diremo di più signor Sindaco, le assicuro che se apriamo una raccolta fondi per pagarlo non ci sarà nemmeno la necessità di intaccare le casse comunali.

Potrebbe approfittare dei lavori di affissione delle luminarie natalizie, evitando di chiamare una ditta appositamente.

Questo striscione non è di certo un disonore per la destra, oggi dominante, ma una testimonianza di condivisione: della condanna alla tortura, del dolore umano, della necessità di continuare a formare i nostri ragazzi come persone competenti e meritevoli in grado, dandone loro la possibilità, di poter conoscere il mondo, tutte le sue potenzialità e di provare a cambiarlo in meglio.

Per questo raccogliamo con piacere l’invito del gruppo politico territoriale di Dipende da Noi di manifestare il nostro comune dissenso in modo del tutto pacifico e statico, nel rispetto delle norme anticovid, in piazza Roma.

Senigallia Resistente
Pubblicato Mercoledì 18 novembre, 2020 
alle ore 11:26
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Commenti
Ci sono 2 commenti
Glauco G. 2020-11-18 12:02:07
Ecco altri che vivono con la pubblicità che porta "Regeni" fregandosene dei diritti di tutti gli altri (oltre Reegni ovviamente). Un amico e un veciolo mediatico si ddeve appendere e mettere bene in mostra..gli altri invece li dimentichiamo perchè inutili vero? complimenti. Volete lo striscione per urlare il vostro sdegno (vostro e non di tutta la città visto che anche io sono cittadino di SENIGALLIA e lotto per i diritti di tutti e non di un solo uomo..quindi non voglio nulla appeso nel comune) del vostor amico?a ppendete lo striscione dai vostri balconi non in un edificio che noon deve riportare nulal di nulla...come scritto in altri post politici come il vostro posso solo dire che io voglio Giustizia per Giulio Regeni, Giustizia, Giustizia per Massimiliano Latorre, giustizia per Salvatore Girone, giustizia per Chico Forti, Giustizia per Luca Aldrovandi (morto), Giustizia per NiccolòCiatti (morto), Giustizia per Mario Biondo (morto)....e mi dispiace tantissimo di vivere in una città che è vicina (giustamente) alla famiglia di Regeni (con inutili striscioni come segno pubblicitario) e invece abbandona la madre e il padre di Chico, abbandonano la madre e il padre di Massimiliano, abbandonano la madre e il padre di Salvatore, abbandonano la madre e il padre di Luca, abbandonano la madre e il padre di Niccolò, abbandonano la madre e il padre di Mario. A loro voglio die che non esistono solo chi si indigna per un Regeni ma che esistono persone come me e tanti altri che si indignano (senza appendere nulla) per i loro figli che hanno subito e stanno subendo comportamenti atroci da parte dei vari stati dove sono stati uccisi, condannti oppure in attesa di giudizio per cose mai fatte...io non tolgo ne metto nulla nei muri ma sono vicino a tutti voi e no nsolo a Giulo. Scsaate ancora per i miei concittadini che vivono di Giulio ma abbandonano i diritti di tutti gli altri
Glauco G. 2020-11-18 16:00:54
Dimenticavo, visto che qui viene pure citata l'organizzazione che ha creato questa splendida quanto inutile iniziativa, vogliamo parlare dei diritti civili/lavorativi che ha applicato Amnesty I.? Fonti di internet da me non confemrate citano " ambiente di lavoro tossico, di bullismo diffuso, di discriminazioni e altri abusi di potere." e poi citano " Alcuni dipendenti hanno parlato di discriminazioni basate su razza o genere, di episodi di nepotismo e di favoritismi nelle assunzioni". Vero? non vero? Di sicuro non è la prima volta che sono andati sotto i riflettori come quando "Per esempio, Amnesty International ha concesso una buonuscita d’oro al suo ex-segretario generale, Irene Khan, che ha ricevuto una liquidazione di 500 mila sterline (circa 600 mila euro)" devo continuare? Ma dove li prende A.I. questi soldi? dalle donazioni....e come riesco ad avere donazioni? fcendomi pubblicità..e come mi faccio pubblicità? metto il logo nello striscione di Regeni.....quindi parliamo di bisness oppure di diritti civili? Volete protestare? appendete lo striscione a casa vostra (io compreso) senza loghi ne associazioni...e togliamoli dai comuni. ci state? mi sa di no..molto piu facile criticare un sindaco e la pubblica amministrazione che fare le cose nel privato dlela casa...ipocriti che nonsiete altro.
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