Il Sindaco Olivetti scrive al Presidente Conte e al Ministro Di Maio sulla vicenda Regeni
"Abbiamo rimosso il drappo ormai consunto e rovinato, e scelto di manifestare la nostra posizione nei confronti del Governo"
Il Sindaco di Senigallia Massimo Olivetti ha scritto una lettera rivolta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro per gli affari esteri Luigi Di Maio perchè venga fatta luce al più presto sulla vicenda di Giulio Regeni, dottorando italiano dell’Università di Cambridge rapito il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani.
Le condizioni del corpo, ritrovato vicino al Cairo in un fosso lungo l’autostrada per Alessandria, mostrarono evidenti segni di tortura che si ipotizzò fossero in relazione con i legami che, si supponeva, Regeni avesse con il movimento sindacale che si opponeva al governo del generale al-Sīsī, legami che tuttavia non sono mai stati provati.
L’uccisione di Giulio Regeni ha dato vita in tutto il mondo, e soprattutto in Italia, a un acceso dibattito politico sul coinvolgimento nella vicenda e dei depistaggi successivi, attraverso uno dei suoi servizi di sicurezza, dello stesso governo egiziano. Tali sospetti hanno costituito motivo di forti tensioni diplomatiche con l’Egitto.
“Illustrissimo Presidente, Illustrissimo Ministro,
come nuova Amministrazione della Città di Senigallia, da poco insediatasi, riteniamo di richiamare la vostra attenzione sulla vicenda di Giulio Regeni, affinché possiate attivarvi nel far luce sulla tragica scomparsa del nostro connazionale.
Nonostante le tante promesse e il tempo passato dall’insediamento dell’attuale Governo Nazionale, non abbiamo la sensazione che lo Stato sia ancora riuscito nel suo intento di avere delle risposte dalle Autorità Egiziane, come richiesto dalla famiglia e da tanti italiani.
Per poter richiamare la vostra attenzione sul fatto e fare da sprone all’azione del Governo Italiano abbiamo deciso di non utilizzare un semplice striscione ma di formalizzare la nostra richiesta in via ufficiale con questa nostra.
Abbiamo quindi rimosso il drappo ormai consunto e rovinato, ed abbiamo scelto di manifestare la nostra posizione nei confronti del Governo Italiano in modo ufficiale, precisando che seguiremo con costanza la vicenda utilizzando questa via, che ci appare più efficace ed incisiva.
Cordialmente”
Non è sufficiente come pezza.
Molto più economica la PEC.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!