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Partita competizione per “Opera tua”: in testa il Camerino della Vittoria di Palazzetto Baviera

Si può votare fino al 30 novembre 2020 per scegliere questo "tesoro" di Senigallia come destinatario dell'intervento di restauro

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Particolare del Camerino della Vittoria a Palazzetto Baviera

E’ aperta la sfida tutta telematica, che potrebbe consentire al Palazzetto Baviera di Senigallia, attraverso un voto con un semplice clic, di aggiudicarsi la possibilità di restaurare uno degli straordinari soffitti a stucco che l’artista Federico Brandani ha realizzato negli anni compresi tra il 1560 e il 1565.

E’ quello che propone Coop Alleanza 3.0, con l’iniziativa “Opera Tua”, che consente di far rifiorire piccoli tesori artistici, patrimonio dei nostri territori.

Fino al 30 novembre i soci e consumatori potranno scegliere quale opera restaurare tra l’opera a stucco Camerino della vittoria (1560/1565) di Federico Brandani, sita a Palazzetto Baviera, Senigallia e il dipinto olio su tela “La Vergine che dona il velo a Santa Maria dei Pazzi” (1736), attualmente collocata nei Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata.

A pochi giorni dall’apertura delle votazioni, il “Camerino della Vittoria” di Senigallia è in testa rispetto a “La Vergine che dona il velo a Santa Maria dei Pazzi” di Macerata, ma occorre un semplice clic da parte di tutti perchè questo vantaggio si trasformi a fine novembre in una vittoria che significherebbe intervento di restauro. Votare è rapido semplice: non occorre nessuna registrazione e si può votare, una volta al giorno, tutti i giorni all’indirizzo www.coopalleanza3-0.it/1-per-tutti-4-per-te/votazioni-opere/.

Lo splendido soffitto del “Camerino della vittoria” (1560/1565) fatto decorare dal plasticatore urbinate Federico Brandani da Giuseppe Baviera, colto umanista e letterato del XVI secolo. L’opera è sita nel Palazzetto Baviera di Senigallia. L’opera si distingue per grandiosità e bellezza, configurandosi come un viaggio ideale che percorre la storia dell’umanità. Una mescolanza disinvolta di temi sacri e profani, tra umano e divino, secondo la visione dell’uomo rinascimentale, per il quale classicità e cristianità sono strettamente legati attraverso un complesso sistema di rimandi allegorici.

Tra l’inizio e la fine della narrazione si inseriscono la mitologia con la sala delle fatiche di Ercole e l’epica con la sala di Troia. A concludere il racconto il così detto “camerino della vittoria” a ricordare la grandezza dell’età classica. Qui una maestosa Vittoria alata, armata di pilum, piccolo gavellotto d’epoca romana si staglia nel comparto centrale. Ai lati, compaiono due lunghi riquadri decorati con un elegante fregio a girali d’acanto. Sulla parete opposta all’ingresso, compare, sulla destra, l’ovale con Giove, il quadro centrale con una Figura allegorica femminile e un secondo ovale con Mercurio che trasporta Bacco bambino. Lungo il lato corto opposto, sono invece presenti l’ovale con Ares, il riquadro centrale che raffigura Leda e il cigno e l’ovale con la raffigurazione di Mercurio.

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