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“Scelta dei Covid Hotel necessaria per contenere e monitorizzare l’evoluzione dei contagi”

Lo sostiene Rodolfo Piazzai, consigliere comunale del gruppo PD di Senigallia

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Ambulanza, Coronavirus

Nelle ultime settimane, accanto all’ aumento progressivo di contagi da Coronavirus in tutto il paese, stiamo assistendo ad un incremento di positivi anche nel nostro territorio. Come oramai sappiamo dalla pregressa esperienza primaverile, le misure da adottare per contenere i danni di questa epidemia, sono molteplici e in diversi settori.

Se da una parte è necessario uno spirito di solidarietà collettivo per sostenere sia a livello istituzionale che individuale le categorie più a rischio (proteggere gli anziani e le persone fragili dal contagio, sostenere le attività economiche, soprattutto quelle più piccole e a rischio chiusura, affrontare le difficoltà di chi deve sostenere lo stress dell’isolamento e della quarantena), dall’altro sono necessari interventi chiari, decisi e tempestivi degli organi preposti.

Un elemento di criticità è la tenuta del sistema sanitario. Per evitare che i reparti ospedalieri e le terapie intensive collassino, è necessario ridurre i contatti e le situazioni a rischio. Per quanto si insista sul potenziamento degli ospedali, il punto decisivo è la attività della medicina territoriale. Alla base c’è il tracciamento con l’attività dell’USCA, che per ora sta svolgendo un ottimo lavoro, ma in previsione di un incremento dei contagi e di un prolungamento della crisi fino alla primavera inoltrata, necessita di un sostegno ed un potenziamento per continuare questo lavoro fondamentale e preziosissimo. I medici di famiglia, categoria finora poco considerata, è essenziale nel tracciamento e nei primi interventi, in quanto sono i primi a riconoscere i casi ed a prendersene carico. Sostenerli nel loro lavoro è un intervento preziosissimo per ridurre i contagi e per diminuire gli accessi ospedalieri.

Ma il punto più critico è la gestione delle quarantene e soprattutto l’isolamento dei positivi asintomatici o con sintomi che non necessitano di ricovero. Queste situazioni mettono in crisi le famiglie, che spesso vivono in appartamenti non adeguati per isolare un soggetto in quarantena o positivo. Nello scorso periodo era stata iniziata, in collaborazione con la Caritas, l’esperienza del Covid Hotel, permettendo un importante alleggerimento del sistema di prevenzione e cura. Poiché questa seconda ondata si sta manifestando con un notevole numero di soggetti positivi ma con meno sintomi, la scelta dei Covid Hotel è necessaria per contenere e monitorizzare l’evoluzione dei contagi. A tutt’oggi, però, ancora non si vede nessun intervento per riaprire la struttura già utilizzata, e pronta per riprendere la sua attività, né alcun tentativo di individuarne altre simili.

Questo atteggiamento attendista è gravissimo e pericoloso, gettando le premesse per la saturazione dei letti ospedalieri riservati agli infetti, già saturi, con il rischio di doversi allargare ad altri reparti così da ridurne le attività. Già l’ospedale è in affanno nella ricerca di personale per gestire il reparto Covid e non può sostenere un aumento di ricoveri di pazienti positivi. Se da una parte assistiamo ad un esempio di responsabilità da parte dei cittadini (a parte rare eccezioni la gente sta usando con attenzione mascherine e sta limitando i contatti, si cerca di sostenere i piccoli commercianti nei tempi permessi e rispettando le regole), dall’altro si ha l’impressione di una assenza degli organi deputati a fornire risposte istituzionali.

Le norme definite dai DPCM, tarate sui parametri relativi alla evoluzione dei contagi, saranno efficaci solo se a livello locale verranno approntate tutte quelle misure, di tracciamento, presa in carico, isolamento e sostegno, tali da permettere un rallentamento dei contagi garantendo una accettabile qualità di vita.

 

Piazzai Rodolfo
Consigliere Comunale Gruppo PD

Commenti
Solo un commento
Glauco G. 2020-11-09 10:22:47
Beh, come prima cosa chiederei al Sig. Piazzai quanti pazienti ci sono nel reparto terapia intensia di Senigallia (perchè credo si parli del territorio di Senigallia e nulla più..corretto?)..quanti posti letto sono stati occupati in terapia intensiva? con questo dato inizierei un ragionamento. E' preoccupante leggere finti esperti di "gestione delle emergenze" sparare a zero pensieri che non hanno nulla di utile se non creare un articolo e farsi un po di pubblicità (sperando di ricevere un applauso). Chi sa gestire le elmergenze non crea dal nulla mille strutture ma si fa trovare pronto in caso di emergenza....non è che se crei 40 strutture per alleggerire l'ospedale sei un genio e hai risolto l'emergenza ma anzi, hai solo buttato nel cesso tanti soldi. Ora non serve nessuna struttura ed è giusto che ora non si faccia nulla e tutte le energie di persone e soldi sia rivolto solo all'ospedale...poi..im caso di saturazione (e non si satura in 1 giorno l'ospedale sia ben chiaro)...ci si deve far trovare pronti con piani alternativi (anche con ospedali hotel). Che senso ha creare oggi una cosa che forse servirà e forse no...serve però che tutti siano pronti a gestire l'emergenza in poche ore. Ecco come penso si gestica l'emergenza..non gettando soldi ed energie come pensa lei.
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