Comprendo i “mal di pancia” di chi era abituato a governare liberamente imponendo il “pensiero unico” e ora, stando all’opposizione, e dovendoci rimanere per cinque anni, freme e annaspa, ma il buon senso e l’onestà non dovrebbero venir mai meno, ma non è così per la Consigliera del PD Stefania Pagani e per il Consigliere Beccaceci che mi definiscono, in maniera falsa e vergognosa un “negazionista”, probabilmente non conoscendo il reale significato della parola vista la loro giovane età e mistificando la realtà.

Tra l’altro, sia il servizio video del sito Byoblu, che le dichiarazioni di Bertolaso, dal sottoscritto pubblicate, sono state mandate in onda da Mentana nel suo Tg, sarà anche lui un “negazionista”? E’ bene ricordare che il termine “NEGAZIONISMO” è da sempre associato alla negazione dell’olocausto, il genocidio degli ebrei ad opera dei nazisti, ed utilizzarlo al di fuori di tale contesto, non solo è estremamente scorretto, ma addirittura riprovevole se fatto con pressapochismo e superficialità, o generalizzando, come stanno facendo tutti quelli che lo utilizzano oggi.

Molti di quelli che sulla questione Coronavirus vengono tacciati di essere “negazionisti”, sono persone che a differenza di altre si sono “permesse” di esprimere dubbi e perplessità, o peggio, hanno avanzato qualche domanda. Persone che NON HANNO MAI negato l’esistenza del Covid o della sua pericolosità, sottolineando eventualmente che l’età media dei decessi è di 80 anni e di questi il 96,1% con almeno una importante patologia pregressa, non a detto loro, ma secondo il ISS (Istituto Superiore della Sanità).

Verificate i dati, vi invito a farlo. Persone che chiedono di contare bene, o meglio, i decessi, vista la totale mancanza di autopsie, viste le innumerevoli testimonianze dei parenti delle vittime, spesso discordanti da quelle delle autorità, e la confusione emersa nelle comunicazioni tra il Ministero della Salute e le Regioni.

Persone che chiedono di considerare l’evidente e oggettiva riduzione della carica virale del virus e iniziare, magari, a riflettere su come proseguire questo percorso senza distruggere ulteriormente l’economia del nostro Paese, e quindi la vita di milioni di esseri umani. Persone che chiedono di chiarire la differenza tra malati e positivi asintomatici, dal momento che ci sono decine di migliaia di cittadini senza alcun sintomo e in perfetta forma costretti all’isolamento e tacciati di essere untori.

Persone che chiedono ai media di fare semplicemente informazione e smetterla con un terrorismo psicologico e mediatico, senza pari, fatto di notizie distorte, strumentalizzate e spesso del tutto false come dimostrato più volte. Persone che chiedono se un vaccino, fatto in fretta e furia, abbia senso e utilità con un virus che muta in continuazione e che magari, contemporaneamente, si potrebbe iniziare a discutere di come potenziare il nostro sistema immunitario attraverso uno stile di vita sano. E infine, genitori che condividono preoccupazioni per i loro figli, obbligati di punto in bianco a utilizzare una mascherina per almeno 5 ore al giorno, nonostante la quasi totale inoffensività del virus verso i bambini.

Detto questo, il vero negazionista è colui che pone queste domande o chi accetta senza alcun dubbio qualsiasi cosa gli dicano i governi e mamma Tv? Il vero negazionista è chi cerca di capire o chi nega l’evidenza di tutte queste anomalie?

Marcello Liverani – Consigliere comunale e Membro Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia