Elezioni Senigallia, l’appello al voto di Diritti al Futuro
La lista ha sfiorato il 5% al primo turno
Giunti ormai alla conclusione di questa campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Comunale, ci preme ringraziare i cittadini senigalliesi per la straordinaria partecipazione e l’interesse manifestato nei confronti del futuro della città e ci preme ringraziare coloro i quali hanno voluto manifestare o rinnovare a noi di Diritti al Futuro la loro fiducia, facendoci cogliere uno straordinario risultato di lista, che ha sfiorato il 5%.
Siamo convinti che il futuro, per cui valga la pena battersi, ci chiede di cogliere le grandi transizioni che si dovranno affrontare nei prossimi anni a livello globale, con la loro ricaduta sul piano locale. Sono enormi ma ognuno di noi può fare la propria parte.
Sono la transizione ecologica-climatica-ambientale, quella economica-sociale e quella digitale. E’ evidente la dimensione dei problemi che chiama in causa cultura, competenza e onestà a tutti i livelli del nostro impegno politico, ma soprattutto ai nostri futuri amministratori.
Noi di Diritti al Futuro riteniamo che in questi ultimi venti anni l’Amministrazione di Centrosinistra si sia mossa coerentemente nel solco di tali criticità, affrontandole nonostante gli ostacoli frapposti dalla crisi economica dal 2008 in poi, aggravata recentemente dall’irruzione della pandemia che sta imponendo anche la necessità di una transizione socio sanitaria.
Non è stato facile e molto rimane da fare per questo chiediamo di rinnovare la fiducia al centrosinistra votando Fabrizio Volpini al ballottaggio. Più che di un cambiamento crediamo che Senigallia abbia bisogno di continuità o, casomai, di maggior coraggio e di quella giusta dose di innovazione nel perseguire coerentemente politiche verdi, sociali e dei diritti di cittadinanza. Continuiamo a pensare che vorremmo una città sana, giusta e con una amministrazione efficiente.
La destra, ovunque nel mondo, continua a negare le emergenze ambientali, come anche a negare la gravità del Corona virus, salvo poi sbandierarle strumentalmente per motivi puramente propagandistici. Caliamo un pietoso velo sulla coscienza sociale e dei diritti del lavoro, inesistenti all’interno di una cultura individualistica quale quella della destra. Altrettanto per ciò che riguarda la cultura dei diritti civili, negati alle minoranze o a quei cittadini che non si riconoscono negli standard morali tradizionali.
Come dicevamo all’inizio per governare una città europea, moderna e inclusiva occorrono cultura, competenza, onestà e, aggiungiamo, generosità. A Senigallia in questi anni la destra ha più che altro coltivato il rancore senza preoccuparsi delle conseguenze, cioè che in tempi di crisi l’odio può essere un piacere a buon mercato. Ha al massimo brillato nell’uso strumentale di comitati e vertenze giuridiche, forte della sua nutrita lobby avvocatesca dei grandi numeri. Mai una proposta politica organica, che andasse oltre l’ordine pubblico e il fango sugli avversari. E’ il metodo tipico di chi ha poco da proporre, utile a coprire la mancanza di un progetto per la città.
Nascondersi dietro la figura di un candidato a sindaco moderato – e non certo nuovo come vogliono farci intendere – non cambia la natura di questa destra senigalliese.
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