Lettera aperta di Volpini a Diamantini: “Non possiamo lasciare la città a questa destra”
Il candidato del centrosinistra risponde alla leader di Senigallia Resistente: "Garantiremo diritti sociali e partecipazione cittadini"
Cara Rosaria,
ho letto il tuo comunicato stampa e ho deciso di scriverti una lettera aperta perché voglio dirti che i tuoi valori sono anche i miei, i nostri, di tutta la coalizione che mi appoggia fatta di tante anime del centrosinistra.
Tu dici che il Pd, il partito a cui appartengo, è quello di Minniti che ha fatto accordi con la Libia. È vero. Tu dici che alcuni sindaci del Pd sono i cosiddetti “sceriffi” che con le loro ordinanze sul decoro della città hanno un’idea di sicurezza poco di sinistra. È vero. Ciò che non è vero è che io sia d’accordo con loro. Pure essendo nello stesso partito, non sempre condivido tutto. Non è una novità la mia contrarietà per Minniti e i suoi accordi con la Libia e neppure che la mia idea di sicurezza di una città non passa per le panchine anti-clochard, aberrazione dell’umanità, o misure repressive e demagogiche. Non sono mai stato d’accordo con certe posizioni e non l’ho mai nascosto.
Allora mi dirai come fai a stare nel Pd? Ebbene ci sono due modi di vedere la vita e la lotta: c’è chi pensa che si possa cambiare la realtà da fuori, sempre distinguendosi e allontanandosi da ciò che non ci piace, e chi come me, a torto o ragione non saprei, prova ogni giorno a fare la differenza da dentro, da dentro al partito fondato su valori che condividiamo, da dentro alla politica, luogo pieno di contraddizioni ma anche di grande passione e amore per la polis, da dentro a questo paese così strano e complicato e così bello da decidere di restare nonostante tutto.
Ho basato tutta la mia vita sulla presa in carico delle persone. Come medico e come politico, quello che mi interessa da sempre è prendermi cura dei pazienti e dei cittadini. Non potrei farlo, se non fossi capace di ascoltarli. Come si può aiutare una persona senza averla prima ascoltata? Sarebbe impossibile. Come sarà impossibile per me essere un Sindaco che decide senza ascoltare: non saprei farlo.
In questo mese intenso di campagna elettorale ho ascoltato tutti i cittadini soprattutto quelli delle frazioni, più distanti geograficamente e più difficili da intercettare. A loro ho più volte ricordato che il mio modello amministrativo sarà basato sul metodo dell’ascolto e della partecipazione attiva dei cittadini alle decisioni che li riguardano. L’ho sempre fatto da medico, non potrei non farlo da Sindaco.
Oltre alla partecipazione, l’altro tema che giustamente poni alla nostra attenzione è quello dei diritti sociali su cui io, che anni fa sono stato assessore al sociale del comune di Senigallia, non posso che essere d’accordo. Il sociale è una delle priorità a cui bisogna dare risposte precise e serie soprattutto dopo dieci anni di crisi economica e di depotenziamento del welfare. Spero di poter indirizzare più parte delle risorse europee del Recovery Fund verso questo settore e così garantire quei diritti sociali che tanto mancano nella nostra società.
Cara Rosaria, sia io che te siamo qui, nell’agone politico, entrambi decisi a lottare per alcuni valori che condividiamo e dobbiamo farlo prima di tutto salvaguardandoli da chi vorrebbe cancellarli.
Tu dici che “il problema del presente è evidentemente valoriale”. Allora non puoi non condividere l’ansia e l’urgenza di fare fronte comune contro chi nega e distrugge i nostri valori, contro chi vuole una città chiusa, egoista e che coltiva l’odio. Noi vogliamo un’altra Senigallia, e perché no, una Senigallia resistente.
....non possiamo lasciare la città a questa (finta) sinistra, chiamata PD !!
Come fanno a stere nei partiti anche se non condividono? Ma che domanda è? Un sindaco si becca quasi 6.000 euro al mese c'è da chiederlo?
Comunque voglio far notare che si è dimenticato di dire che porterà anche la pace nel mondo, abbiamo il salvatore dell'umanità qui a Senigallia e non ce ne siamo mai accorti.
Questa si che é democrazia antifascista.
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