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“La partecipazione a Senigallia è già iniziata, facciamola diventare metodo!”

Rosaria Diamantini (Senigallia Resistente) tira le somme della campagna elettorale

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Rosaria Diamantini

Questa campagna elettorale giunge al termine e al di là dei programmi e del risultato vorrei tirare le somme di questa “fatica d’Ercole”.

Le amministrative sono la contesa elettorale più vicina alla quotidianità delle cittadine e dei cittadini, va presa molto sul serio ed è la prima su cui la cittadinanza potrà, e direi dovrà, chiedere conto allo scadere dei 5 anni di mandato di chiunque, Sindaco, Giunta e Consiglio.

Noi siamo partiti non dalle cose per cui lamentarsi, ma da quello che avremmo voluto che diventasse la nostra comunità. E l’abbiamo definita da subito come una comunità sana e attiva.
Il tempo della delega è ormai miseramente finito ed occorre ascoltare, e rispondere, ma rispondere non pensando di detenere il verbo e le soluzioni giuste, sopra tutte le altre.

Dove l’esperienza di ognuno di noi finisce, si può e si deve attingere all’esperienza altrui. Abbiamo fatto questo attraverso incontri ed un questionario che ha rafforzato la nostra intuizione di partenza: le e i senigalliesi vogliono una vita dignitosa e basata sul valore del rispetto, per l’ambiente, per l’altro, per la civile convivenza.

Ma questo rispetto non lo raggiunge un amministrazione comunale con ordinanze e delibere, ma tutta la comunità con l’adozione di comportamenti sempre più corretti e virtuosi, basati sul rispetto della Terra e dell’umano, sull’accoglienza e non sulla paura.

Per questo abbiamo deciso che la cosa migliore fosse ridare voce alle cittadine ed ai cittadini che in realtà vogliono, pur non candidandosi, prendersi cura della città.

Il nostro programma esce dagli schemi tematici, per cui, come dice Bernardini, sembra tralasciare cose come l’urbanistica. Da una lettura veloce per sottotitoli e capoversi può sembrare vero, ma noi abbiamo ben parlato di ripensamento della città che corrisponde allo stop, vero, del consumo di suolo, prevedendo restauro, ristrutturazione e ricostruzione dell’esistente; riqualifica di aree dismesse; progettazione di verde da vivere; ripensamento dell’abitare, del muoversi e del sentirsi “padroni” non solo in casa propria, ma su tutta l’area del Senigalliese, perché se un posto lo senti tuo, allora lo rispetti e lo difendi.

Non abbiamo fatto promesse, ma promesso impegno, abbiamo elaborato un programma fatto di piccoli passi, ma attuabili e da agire insieme.

Per questo la cosa più importante che proponiamo è un metodo di governo che trovi applicazione nella democrazia partecipata e devo dire che quest’anno è stata molto partecipata.
A noi candidati sindaci infatti sono arrivate da ogni dove richieste del tipo: “cosa faresti su questi temi se…”

I confronti con ognuna di queste realtà ha portato ad una cosa bellissima, al dialogo, che evidentemente è mancato a tutti in questi ultimi anni.
Con l’ordine degli architetti condividiamo la necessità del consumo di suolo zero e appena ne sapremo di più potremo valutare anche, con tempi più consoni, la necessità e validità di una legge sull’architettura.

Con la CNA condividiamo l’idea di una progettazione plurale di iniziative che siano non solo gestionali, ma anche di lavoro alla fonte, cioè coi ragazzi, nella formazione.
Con Confindustria si è parlato di confronto che deve essere evidentemente costruito e che, a mio parere, deve essere garante, per il ruolo di un amministratore pubblico, di trasparenza ed obiettivi comuni di crescita non solo delle aziende, ma del benessere di lavoratrici e lavoratori e della comunità in genere.

Con l’associazione delle tombe ipogee condividiamo il disaccordo con l’ordinanza del Comune e auspichiamo un passo indietro, che forse ci sarà?
Col comitato della Cesanella per il rispetto dell’ambiente della spiaggia non possiamo non condividere la necessità di tutela ambientale e, per noi, del diritto al libero accesso.
Con il Gruppo Solidarietà e Ambiente condividiamo il rispetto per l’ambiente che ci circonda e vorremmo dare sostegno a questo “Eco=Oikos” che è la nostra prima casa.

Ritroviamo nel lavoro fatto dai giovani della diocesi buona parte del nostro programma a partire dalla democrazia partecipata, e quando i cittadini lavorano in positivo guardando avanti e non alle polemiche ed ai lamenti, i risultati si vedono, davvero complimenti al loro impegno, perché non si può essere d’accordo su tutto, ma si può collaborare intanto sulle cose condivise che avvicinano e non che allontanano: viviamo in paese laico che permette ad ognuno di restare sé stesso nel rispetto delle reciproche diversità.

Con la Scuola di Pace “Buccelletti” non possiamo che condividere l’ideale primo reso forte dall’articolo 11 della Costituzione di ripudio della guerra, siamo contrari agli armamenti e soprattutto alle spese spropositate a cui accordi internazionali ci legano, sottraendo risorse ai problemi importanti e reali, siamo contrari alle basi Nato americane… Quello che come amministrazione potremo garantire è l’impegno a continuare la proficua collaborazione già in essere e siamo perfettamente in sintonia con l’idea di Scuola, perché siamo convinti che per cambiare il mondo occorra partire dai bambini, dalla loro crescita e formazione, tutto il resto, tanto, del loro documento è conseguenza di questi presupposti e lo condividiamo.

Italia Nostra ci ha mandato un contributo denso di attenzione per la città a cui ahimè non siamo riusciti a rispondere per la mole di lavoro che comporta in quanto ad argomentazione di ciò che non condividiamo, che riteniamo abbia bisogno di un confronto, a nostro avviso più proficuo, se agito in presenza.

Positivo il confronto con le frazioni di Filetto e Grottino che ci hanno invitato e con cui abbiamo condiviso la necessità di tornare al confronto diretto frazioni/quartieri e amministrazione con l’introduzione dei comitati di quartiere. Non ci si salva da soli, senza dialogo e collaborazione ogni attività, a volte anche di “eroica” resistenza dei cittadini e delle cittadine di queste realtà, ma anche ogni atto compiuto in buona fede dall’amministrazione comunale, rischiano di non essere sufficienti e non risolvere.

Ultime, ma per noi di certo non per importanza, le richieste di seria presa di posizione del Comitato per il No al referendum costituzionale e dell’Anpi, organizzazioni che mi vedono entrambe partecipe: sul referendum la nostra posizione contraria è conosciuta da tempo, il mio personale amore per la Costituzione come ultimo baluardo di difesa della nostra democrazia nata dalla Resistenza e dalla caduta del regime fascista non è mai stato in discussione; per quelle che sono le richieste dell’Anpi, a cui rispondo qui con la mia totale aderenza ai valori dell’associazione, non possono che suggerirmi una triste riflessione:
in un paese come l’Italia, con la Costituzione che tutto il mondo ci invidia, prodotta da politici lontani nelle ideologie, ma consapevoli del costo della libertà e della democrazia, non si dovrebbe mai dubitare dell’aderenza dei rappresentanti istituzionali a tali valori fondanti la nostra Repubblica, ma ahimè se si pongono queste domande è perché si intravedono dei rischi.

Per questo vi chiedo di votare con scienza, leggendo i programmi approfonditamente, e coscienza, non perdendo di vista i valori del rispetto del lavoro, su cui si fonda la nostra Repubblica, della tolleranza e della sana convivenza, dell’uguaglianza e della condivisione.

Rosaria Diamantini
Candidata Sindaco
Per la lista Senigallia Resistente

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