Diritti al Futuro interviene su un tema caldo: la Tari
Parla il candidato Fioretti
Tema “caldo” e discusso in questo ultimo periodo di campagna elettorale è l’argomento TARI.
Dopo aver letto diverse esternazioni e “promesse” da parte di alcuni candidati a Sindaco o al consiglio comunale, mi sento in dovere di intervenire in merito, come addetto ai lavori, avendo partecipato in qualità di consulente professionista per l’ATA rifiuti della provincia di Ancona alla stesura dei PEF (Piani Economici Finanziari) dei 46 Comuni, tra cui quindi Senigallia, per la determinazione della TARI 2020.
È doveroso fare un breve sunto sulla nuova normativa nazionale per avere chiaro il quadro di riferimento in cui ci possiamo muovere oggi.
Il 31 ottobre 2019 ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha varato il “metodo tariffario servizio integrato di gestione dei rifiuti” con la delibera 443/2019/R/rif e 444/2019/R/rif. In un’apposita memoria ha reso noti i principi basilari del nuovo metodo, ovvero: incentivare il miglioramento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, omogeneizzare le condizioni nel Paese, garantire trasparenza delle informazioni agli utenti.
Vengono così definiti i corrispettivi TARI da applicare agli utenti nel 2020-2021, i criteri per i costi riconosciuti nel biennio 2018-2019 e gli obblighi di comunicazione.
Il nuovo metodo tariffario stabilisce i limiti di incremento alle tariffe e definisce quattro diversi schemi che Comuni, gestori e enti competenti (ATA) potranno scegliere in base ai propri obiettivi di miglioramento del servizio.
Il metodo stesso imposta una stretta coerenza tra il costo (costi operativi di gestione, costi d’uso del capitale e conguaglio annualità 2018 e 2019) e la qualità del servizio, introducendo un sistema di copertura totale dei costi sia fissi che variabili, andando di fatto ad incentivare la gestione integrale del sistema dei rifiuti a livello di sistema locale.
Quando si parla di gestione integrale dei rifiuti si intende la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, compresi il controllo di tali operazioni e gli interventi successivi alla chiusura dei siti di smaltimento, nonché le operazioni effettuate in qualità di commerciante o intermediario e il complesso delle attività, ivi compresa quella di spazzamento delle strade, volte ad ottimizzare la gestione dei rifiuti.
Per rifiuti urbani si intende invece :
a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione;
b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell’articolo 198, comma 2, lettera g);
c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade;
d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua;
e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali;
f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e).
Tra i tratti salienti del nuovo Metodo vi è anche la possibilità di mantenere costi non di pertinenza del servizio rifiuti, indicate dall’articolo 1, del metodo allegato (amianto, derattizzazione, disinfestazione zanzare, spazzamento e sgombero neve, cancellazione scritte vandaliche, defissione manifesti abusivi, servizi igienici pubblici, gestione del verde pubblico, manutenzione fontane), i quali dovranno essere indicati separatamente negli avvisi di pagamento ai sensi dell’articolo 5 della delibera 443/2019.
La procedura di approvazione delle tariffe prevede che il gestore predisponga il Piano economico finanziario e lo trasmetta all’Ente territorialmente competente (Ente di governo dell’ambito, ATA), il quale (dopo le verifiche di correttezza completezza e congruità dei dati) trasmette il Piano e i corrispettivi tariffari ad ARERA.
La tempistica del provvedimento è scandita in particolare dall’esigenza dei Consigli comunali che, dovranno approvare le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Di conseguenza i Comuni dovranno deliberare le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza, quindi l’articolazione tariffaria, ovvero la ripartizione della TARI nelle categorie di utenza domestica e non, entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione.
Quindi il punto fondamentale del metodo è che la TARI deve ricoprire per intero tutti i costi di gestione del servizio rifiuti cosi come specificato.
Fatto questo piccolo excursus sulla nuova normativa nazionale, vediamo la situazione del nostro Comune:
Nel periodo transitorio fino a tale affidamento a livello di ATO, il Comune di Senigallia ha appaltato:
– il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani alla società RIECO S.p.A. mediante procedura ad evidenza pubblica;
– il servizio di Pulizia delle Spiagge alla società Eco Demolizioni s.r.l.;
– il servizio di spazzamento stradale e di svuotamento dei cestini stradali alla COOP 134_ Cooperativa sociale.
Inoltre il Comune gestisce in economia i seguenti servizi:
– gestione dei 3 Centri di Raccolta;
– pulizia delle caditoie.
Per quanto riguarda altri servizi fuori dal perimetro che intende coprire con la TARI il Comune ha appaltato i servizi di derattizzazione e disinfestazione alla società Spurio Roberto Service;
sono invece gestiti in economia (cioè con risorse interne) i servizi di:
– spazzamento e sgombero della neve;
– cancellazione scritte vandaliche;
– defissione di manifesti abusivi;
– gestione dei servizi igienici pubblici;
– gestione del verde pubblico;
– manutenzione delle fontane.
In base al nuovo Metodo Tariffario, i costi dei servizi appaltati sopra descritti, devono trovare copertura totale nella tariffa, mentre i costi legati ai servizi in economia vengono inseriti in Bilancio e quindi coperti dalla fiscalità generale Comunale.
Detto questo, la nuova normativa ha di fatto tolto una fase di definizione della TARI al Comune, specificatamente quella inerente il calcolo dei Piani finanziari e il relativo incremento massimo applicabile alla tariffa rispetto all’anno precedente. Questa nuova situazione, in auge dal 1 Gennaio 2020, va a limitare concretamene la possibilità dell’Ente locale di variare arbitrariamente la tariffa stessa.
Quindi, possibili riduzioni del 25% della TARI o l’eliminazione dalla stessa di alcuni costi che per legge devono essere compresi nel calcolo, non è di immediata eseguibilità e addirittura in alcuni casi nemmeno più di competenza dell’Ente Comune.
In poche parole detto cosi non è fattibile, se non con conseguenze negative assai impattanti.
Infatti, per garantire l’espletamento di tutti i servizi ricompresi nel sistema integrato dei rifiuti ci sono 2 possibilità : far rientrare i relativi costi nella TARI oppure sostenerli tramite Bilancio ovvero con le tasse Comunali. In alternativa si possono eliminare alcuni servizi, con la conseguenza di incorrere in situazioni insostenibili che vanno a creare enorme disagio ai cittadini. E poi quali servizi togliere?
Ci sono comunque dei margini di azione che il Comune può intraprendere per una possibile riduzione degli effetti della tariffa modificando il Regolamento Comunale che disciplina l’articolazione tariffaria della TARI. Il Comune può infatti modificare la ripartizione dei costi stessi nelle varie categorie, ovvero ripartire diversamente i costi tra utenze domestiche e non domestiche.
Considerando che i costi devono essere totalmente coperti, ripartire gli stessi nelle 2 categorie di utenti domestici e non domestici comporterebbe l’incremento per una categoria e il decremento parimenti dell’altra.
Se il problema oggi sono le tariffe delle attività commerciali considerate troppo elevate, per abbassarle a parità di costi si devono aumentare quelle relative alle utenze domestiche.
È una scelta corretta? Quale amministrazione Comunale può farlo anche considerato che tutte le tariffe dei servizi pubblici locali (Idrico, Energia e Gas) tendono a proteggere le tariffe domestiche?
Un’altra possibilità è studiare una migliore organizzazione complessiva di tutti i servizi rientranti nel sistema integrato dei rifiuti che sta a monte, per verificare se vi siano margini di risparmio rispetto all’attuale assetto di gestione. Quindi vedere se sia possibile accorpare in un unico appalto i servizi attualmente gestiti da 3 aziende diverse come descritto precedentemente e confrontare i costi attuali con quelli possibili. Inoltre verificare la possibilità di inserire negli appalti stessi anche i servizi attualmente gestiti in economia. Questa è una via percorribile mediante un attento lavoro di analisi dei costi/benefici della attuale situazione di gestione del sistema rifiuti, ma che non garantisce una soluzione alternativa migliore dell’attuale. In poche parole l’attuale assetto con gli attuali criteri come da Regolamento comunale potre essere già il migliore possibile.
Va inoltre menzionata la possibilità di togliere i costi inerenti alcuni servizi dal calcolo della TARI , andando ad abbassare il gettito totale. Di fatto però questo comporta che o i servizi tolti dalla copertura TARI non vengano più gestiti oppure che i costi di questi ultimi vengano coperti per forza di cose dal Bilancio dell’Ente. Sia nell’una che nell’altra opzione si andrebbe a creare un importante problema per la cittadinanza, o la soppressione di un servizio importante o l’incremento delle tasse locali. E’ questo che si vuole?
Il comune deve invece farsi parte attiva sul controllo dell’espletamento del servizio e del rispetto della Carta dei Servizi che ogni gestore deve avere.
Vigilare che il servizio venga svolto efficientemente e verificare che il cittadino abbia la possibilità di contattare il gestore tempestivamente e comodamente per segnalare ogni tipologia di problematiche.
Altro aspetto importante, su cui il nostro programma a sostegno di Fabrizio Volpini Sindaco punta in maniera significativa, è l’introduzione della tariffa dei rifiuti di tipo puntuale.
Si parla di responsabilità dei privati e di “utenze domestiche”, ma un aspetto che nelle città turistiche come Senigallia impatta sensibilmente sui quantitativi di rifiuto prodotti e sui quali vanno fatti piani specifici è quello relativo alle cosiddette utenze “non domestiche”: settori produttivi, commerciali, ristorazione, bar, settore alberghiero.
Per migliorare il ciclo dei rifiuti è nostra intenzione spingere sull’introduzione della tariffazione puntuale. La tariffazione puntuale supera i vecchi criteri presuntivi sulla produzione di rifiuto della singola utenza basati sulla superficie dell’immobile e i criteri di tariffa “normalizzata”.
Fermo restando che, a prescindere da quale metodo si voglia utilizzare, le scelte politico- strategiche debbono basarsi anche sul confronto con gli Ambiti Territoriali ed i Consorzi, l’obiettivo è arrivare a criteri di tariffazione puntuale dove l’utente paga solo il quantitativo di rifiuti indifferenziato che produce secondo il principio per cui “chi più inquina, più paga”.
Devis Fioretti
Candidato alla carica di Consigliere comunale per Diritti al Futuro
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