“Palazzo Gherardi, rispettare le volontà del Conte”
Rosaria Diamantini sul recupero dello storico edificio senigalliese
Appena finito di espletare tutte le pratiche burocratiche per la presentazione della lista, vogliamo dare seguito a tutte le sollecitazioni venute da ogni dove ai candidati sindaci su temi specifici.
Ci preme ora farlo con colui che forse aspetta da più tempo ovvero il dott. Gaspare Battistuzzo Cremonini, il quale, nuovamente, si fa portavoce di un sentimento diffuso di tristezza alla vista di un palazzo storico, proprio al centro di Senigallia, che versa in un immeritato ed inaccettabile stato di abbandono: Palazzo Gherardi.
Sono oltre vent’anni che il palazzo è chiuso per inagibilità e ci chiediamo quale sia il motivo per cui gli amministratori uscenti non abbiano mai stabilito una precisa destinazione d’uso, nel rispetto totale delle volontà testamentarie del conte Adolfo Gherardi, e previsto un importante restauro con eventuali fondi europei stanziati per il recupero dei beni storici.
Non è difficile immaginare che Palazzo Gherardi sia sottoposto a vincoli della Soprintendenza delle Belle Arti e che la sua ristrutturazione sia vincolata da norme tecniche di costruzione, di sicurezza ed estetiche che richiedono un notevole impegno economico. Per questo motivo, ad integrazione di eventuali fondi europei, si può pensare a forme alternative di finanziamento come il crowdfunding, dove un ingente numero di persone contribuisce attraverso piattaforme online, e a fondazioni no-profit che, in quanto tali, non devono assolutamente mettere in atto un project financing per ottenere delle partecipazioni nelle entrate economiche.
La spinta deve essere l’amore per la città e per questo storico palazzo che, per molti, è stato luogo di studio, di incontri e di socializzazione, grazie alla Biblioteca e Liceo Classico, nel periodo della vita, quello adolescenziale, che resta impresso in ciascuno di noi.
Per quanto riguarda l’idea di come utilizzarne gli spazi, la nostra priorità è rispettare le volontà espresse dal Conte Adolfo Gherardi al lascito del Palazzo al Comune di Senigallia.
In veste di candidato sindaco, ho potuto confrontare autorevoli e validi progetti per la riqualificazione di Palazzo Gherardi.
Dal Fai e da Italia Nostra, in particolare, è stato interessante ascoltare le loro proposte di utilizzare la struttura per la creazione di musei dedicati che rappresenterebbero, senza dubbio, un’importante ricchezza per la Città ma che, purtroppo, non sarebbero fedeli al testamento del Conte Gherardi.
Tuttavia, le proposte delle due associazioni possono trovare spazio all’interno del nostro progetto, mantenendo il carattere culturale fruibile da ogni cittadino, come esplicitamente richiesto dal Conte.
È con questo sentimento che auspichiamo il ritorno della Biblioteca Antonelliana negli spazi che già le appartenevano fino ad occupare le stanze del Liceo (destinando ad altro uso i locali del piano superiore del Foro Annonario).
Senza dubbio, la struttura deve essere libera da qualsiasi barriera architettonica e permettere l’accesso ad ogni disabile: non accetteremo alcun tipo di discriminazione.
La nostra Biblioteca avrebbe le seguenti caratteristiche:
-un’intera sezione dedicata ai grandi classici della letteratura italiana ed internazionale, in versione cartacea e/o in versione audiolibri;
-un’area dedicata alla lettura per i piccoli, con spazi confortevoli dove i genitori possono fermarsi a leggere per e con loro, accompagnandoli verso la conoscenza del libro e del valore della lettura, un luogo colorato, a misura di bambino nell’arredo e nei presìdi di sicurezza;
-una sezione dedicata all’arte, con libri, audiolibri e postazioni interattive con musei nel mondo;
-una sezione dedicata ai giovani provvista di WiFi, spazi di studio singoli e collettivi divisi da pareti insonorizzate per non disturbarsi a vicenda, prese per collegare pc portatili ed altri dispositivi tecnologici utili allo studio. In questa area si può prevedere anche una biblioteca multimediale, forma di polo culturale ormai diffusa in tutto il mondo, che racconti la storia del nostro territorio per avvicinare i giovani alla conoscenza storica dell’ambiente in cui crescono e costruiscono il loro futuro;
-una sezione musicale dove oltre ai libri ci siano postazioni di ascolto con cuffie e la disponibilità di app dedicate per il reperimento dei brani;
-una sala dedicata ad eventi culturali, presentazioni di libri, letture pubbliche, corsi di scrittura creativa: in questo spazio possono trovare la loro collocazione ideale una mostra permanente dedicata ai due massimi esponenti della Fotografia senigalliese, Cavalli e Giacomelli, nonché un’esposizione a rotazione di fotografi locali più o meno esordienti;
-uno spazio di co-working dedicato a quelle associazioni culturali che non riescono a mantenersi una sede: con la condivisione degli spazi possano riunirsi e progettare;
-una zona relax dove trovare un punto di ristoro e anche uno spazio di lettura gratuita dei giornali quotidiani e periodici; uno spazio che diventa luogo di incontro, che accoglie coloro che, pur avendo difficoltà ad acquistare libri e giornali, non rinunciano a leggere e conversare avvolti dalla bellezza del Palazzo;
-uno spazio riservato a libri in lingua originale, dai classici della letteratura internazionale ad autori contemporanei, con testi di scrittori che possano tradursi in un momento importante di riavvicinamento con le proprie radici e le proprie certezze, per tutte quelle comunità presenti sul territorio comunale. Sarebbe un atto inclusivo, un invito all’accettazione dei nostri nuovi concittadini in tutto il loro essere, nelle loro tradizioni, con la loro cultura. Questo tipo di lavoro potrebbe essere il via a collaborazioni e manifestazioni di incontro pacifico e reciprocamente curioso e rispettoso con chi ci vive a fianco e di cui il più delle volte non sappiamo nulla.
Tutto questo progetto prevede anche orari più ampi, apertura serale per chi vuole studiare dopo il lavoro o in quella tranquillità di cui a casa con conviventi, familiari, spazi limitati e/o sovraffollati, spesso non si può godere.
Siamo convinti che questo ambizioso progetto Senigallia e la sua cittadinanza lo meritino e che lo apprezzerebbero!
Le volontà del Conte Gherardi sarebbero così, a nostro avviso, rispettate in pieno.
Rosaria Diamantini
candidata sindaco per la lista
Senigallia Resistente
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