A Senigallia la presentazione del libro “Licia. Storia della prima italiana che denunciò un questore”
Appuntamento per venerdì 7 agosto alle 21.30 alla Rotonda
Venerdì 7 agosto alle 21.30, nell’ambito degli eventi culturali organizzati dal Comune di Senigallia con associazioni ed imprese del territorio per l’estate 2020, si svolgerà alla Rotonda a Mare la presentazione del libro “Licia. Storia della prima italiana che denunciò un questore” con lo storico dell’ateneo maceratese Marco Severini.
Sarà presente Silvia Pinelli, figlia di Licia Rognini e di Giuseppe Pinelli. Prosegue con questa presentazione ‘Le Marche tra le righe’, la rassegna che la Libreria Iobook dedica ogni anno agli autori ed alla letteratura marchigiana: attraverso il racconto degli scrittori marchigiani si cercherà di conoscere un po’ più di noi stessi, della nostra identità, della nostra memoria, dei nostri luoghi.
Guidati dalla narrazione degli autori si scopriranno elementi difficili da penetrare e percepire, ma sicuramente presenti nel racconto. Affidarsi alla letteratura per raccontare piccole e grandi storie, per descrivere l’animo umano, ma anche il territorio, la natura, gli usi, i costumi e il carattere di una regione da scoprire nella sua molteplicità.
Questo evento è organizzato in collaborazione con l’”Associazione di Storia Contemporanea”, nata il 13 gennaio 2011 da un’idea di Marco Severini che, docente di ‘Storia dell’Italia contemporanea’ alstl’Università di Macerata, è attualmente il suo Presidente.
Ci sono vicende nella storia che attendono a lungo verità e giustizia. Una di queste è al centro dell’ultimo libro di Marco Severini e ha per oggetto la vicenda di Giuseppe Pinelli, il ferroviere anarchico precipitato dal quarto piano della Questura di Milano nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1969.
La vedova di Pinelli ha concesso allo storico un’intervista esclusiva da cui è nato il libro “Licia. Storia della prima italiana che ha denunciato un questore” (Marsilio). Come noto, la morte di Pinelli è legata alla bomba scoppiata a Piazza Fontana il 12 dicembre del 1969 e, più in generale, a un frangente di grande difficoltà delle istituzioni democratiche.
L’originalità del libro è data dal fatto che gli aspetti essenziali della vicenda (la morte del militante, le bugie dei rappresentanti dello Stato, la denuncia al questore Guida per aver detto e ripetuto il falso, i processi conclusisi senza alcuna condanna) vengono ricostruiti e scandagliati con gli occhi di una donna, di natali marchigiani e che si batte da tempo insieme alle sue figlie per sapere per quale motivo è morto suo marito. Una battaglia ormai solitaria, portata avanti dalle due figlie di Licia (Claudia e Silvia), si è saldata nel tempo con la ricerca di una giustizia reclamata da larga parte dell’opinione pubblica nazionale.
In ottemperanza alle misure anti-covid i posti sono limitati, la PRENOTAZIONE anche per gli eventi gratuiti è obbligatoria da effettuarsi su www.vivaticket.it oppure presso il Teatro La Fenice venerdì e sabato dalle 17 alle 20 o, se ci sono ancora posti disponibili, direttamente sul luogo dell’evento.
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