Senigallia: coltiva marijuana in casa, giovane arrestato
Giudizio direttissimo per un venticinquenne, condannato a 1 anno e 4 mesi
Ancora un colpo inferto dal personale del Commissariato di P.S. di Senigallia alla realtà locale dello spaccio e della produzione di sostanze stupefacenti.
Gli agenti del Settore Anticrimine, costantemente impegnati nell’analisi del fenomeno e nella individuazione di soggetti gravitanti nel mondo dello spaccio e degli utilizzatori di sostanze, specie tra i più giovani, hanno effettuato un’attività di polizia giudiziaria che ha condotto alla individuazione di una coltivazione “a domicilio” di marijuana ed al sequestro di altra marijuana già essiccata e pronta per essere immessa nel mercato.
In particolare, i poliziotti hanno eseguito un controllo approfondito presso l’abitazione di un giovane senigalliese, poco più che venticinquenne, disoccupato.
Questi, inizialmente negava di possedere sostanze stupefacenti poi, davanti ai poliziotti, ha ammesso di aver nascosto una busta piena di marijuana già essiccata e pronta per la cessione.
Nell’occasione venivano trovati strumenti idonei al confezionamento.
Ma gli agenti si sono ulteriormente insospettiti per il comportamento del giovane e, dalle ulteriori verifiche, hanno scoperto che, all’interno dell’abitazione, in una stanza, vi erano anche alcune piante di marijuana, giunte a diverso grado di maturazione, che il ragazzo avrebbe coltivato utilizzando i necessari prodotti.
Inoltre il giovane era in possesso di tutta la complessa struttura idonea ad impiantare una coltivazione di cannabis – con tanto di telo oscurato, lampade UV, concimi e impianto di aerazione – in grado di produrre elevati quantitativi di sostanza stupefacente.
I poliziotti del Commissariato di P.S. di Senigallia, dunque, procedevano a trarre in arresto il venticinquenne per il reato di detenzione con fini di spaccio e coltivazione di sostanza stupefacente, sequestrando la sostanza e le piante trovate per un peso complessivo pari a circa 700 gr.
Il giovane, dapprima sottoposto agli arresti domiciliari, veniva poi condotto avanti al Giudice del Tribunale di Ancona per la convalida dell’arresto, cui seguiva il giudizio direttissimo di seguito al quale veniva condannato alla pena di anni uno e mesi quattro di reclusione, con il sequestro della sostanza e di quanto utile alla coltivazione.
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