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“Non solo covid, c’è anche il pericolo dell’inquinamento”

Il gruppo Società e Ambiente presenterà uno studio

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Inquinamento, rilevazioni ambiente

Anche se ancora non siamo fuori dalla pandemia, riteniamo opportuno occuparci e riportare all’attenzione dei cittadini un altro pericolo per la nostra salute, altrettanto subdolo e pericoloso: l’inquinamento da polveri sottili.


Inoltre emergono sempre più evidenti correlazioni tra questo tipo di inquinamento ed il diffondersi di Covid 19, anche se ancora non ci sono certezze scientificamente dimostrate.

Quello che invece è oramai assodato ed incontrovertibile è il nesso fra l’inquinamento da polveri sottili (PM 10 e PM 2,5) ed i decessi per malattie respiratorie e polmonari: tra gli agenti inquinanti di origine antropica ritroviamo varie sostanze, ma soprattutto particolato atmosferico (PM) che comprende un insieme vario di molecole che rimangono sospese nell’aria anche per diverse settimane e vengono trasportate a centinaia di km.

Derivano dalle emissioni industriali, dal riscaldamento domestico, dai mezzi di trasporto. Queste sostanze possono avere varia grandezza, ma tra le più dannose ritroviamo le particelle ultrafini (PM 2,5) in quanto penetrano nel tessuto polmonare causando danni in profondità.

Il Gruppo Società e Ambiente ha approfondito questo tema con uno studio condotto dalla Dottoressa Sara Laghetti, nell’ambito del tirocinio Formativo-Universitario presso la facoltà di Scienze Biologiche grazie ad una convenzione in essere fra l’associazione e l’Università Politecnica delle Marche.
Nella ricerca sono stati approfonditi prima i temi legati alle cause dell’inquinamento ed ai suoi effetti sulla salute, e poi le possibili forme di prevenzione ed abbattimento.

In particolare ci si è soffermati sulla capacità delle piante di assorbire le particelle inquinanti grazie alla fotosintesi clorofilliana con cui sequestrano dall’atmosfera 〖CO〗_2(anidride carbonica) e rilasciano O_2 (ossigeno) permettendo la vita dell’uomo sulla Terra. Sono stati messi in evidenza anche altri benefici apportati dalle piante come quelli sulla temperatura grazie alla traspirazione, il risparmio energetico, la mitigazione acustica, la conservazione della biodiversità ed i benefici psico-fisici.

Tra gli alberi sono stati evidenziati quelli più adatti a svolgere questa importante funzione e brevemente descritti. In particolare sono stati trattati una serie di parametri scientifici che permettono di capire il tipo di vegetale più adatto ad un determinato ambiente in base all’architettura della pianta e dell’ambiente circostante, prendendo in considerazione anche le criticità come il potenziale allergenico.

È forse superfluo dire che gli alberi per svolgere questa importante funzione devono essere posti nei luoghi dove l’inquinamento si forma e crea danni alla salute, come per esempio nelle aree urbane e ai lati delle strade trafficate, e devono avere dimensioni e vitalità adatte.

Lo studio sarà presto presentato ufficialmente domenica 4 ottobre nell’ambito della iniziativa “Urban Nature 2020” promossa dal WWF e a cui anche noi abbiamo aderito, come altre federate Pro Natura.

Commenti
Ci sono 3 commenti
Ingrao
Ingrao 2020-07-16 11:37:12
Ieri un positivo a Senigallia e misure anticovid nei locali e lungo mare zero, ma il sindaco dove sta già in regione?
Mario2 2020-07-16 16:30:38
E' già le piante, quelle che la nostra cara Amministrazione ha tagliato in tutta la città perchè rompono la strada! Nella mia zona l'asfalto è stato rifatto oltre 40 anni fa e danno la colpa agli alberi.
L'Amministrazione che dovrebbe pensare al bene dei cittadini, e già mi viene da ridere, per quanto subdolo ha lo scopo di non spendere soldi per sprecarli in inutili progetti, ma i cittadini come fanno ad essere cosi ignoranti??
Glauco G. 2020-07-17 11:51:32
Diciamo che questo studio è un copia / incolla di tanti altri studi fatti da 20 anni (consiglio di concentrarsi su altre cose e non sprecare denaro per informarci che le piante ci danno ossigeno..Così mi sento un genio perchè è da quando avevo 10 anni che le maestre mi dicevano tutto quello scritto nell'articolo...e da qando avevo circa 30 anni che so che alcune piante sono più indicate di altre nel combattere l'inquinamento...tipo il Celtis australis oppure il Tilia plathyphyllos oppure l Acer campestre oppure il Platanus ecc.)....nulla di nuovo e nulla di sconvolgente...detto questo, direi che l'idea di mettere le piante dove ci sono le strade trafficate è una super genialata...voglio proprio vederle queste piante "correre" per tutta la SS16 dal ciarnin fino al cesano...bellissimo vedere le piante nella dorsale che va dal semaforo della penna fino al ponterosso...stupenda idea..così addio marciapiedi e non appena pari la finestra rischi la morte perchè ti becchi una "ramata"... con questo ambiente siete andati veramente fuori di testa secondo me..oramai non si protegge più l'ambiente ma lo si usa per scopi politici e di critica...ma dove volete andare di questo passo? ma chi volete veramente aiutare così? detto questo....in Italia ci sono stati 35.017 decessi da covid...(quindi tutti che hanno coinvolto principlamente l'apparato respiratorio)..ora non mi direte che i 35.017 sono morti di inquinamento vero? se sono morti di covid (creando l'isteria collettiva che ben sappiamo..e che ora sembra svanita anche se si continua a morire di covid) non possono morire di inquinamento...(perchè la teoria di quelli a favore del virus "distruttivo come mai nella sotoria umana" era che si moriva di covid e non di altre patologie..per loro ....si muore solo di una cosa non di più patologie)...quindi..guardate i dati e forse scoprirete che è da MARZO che nessuno muore più di inquinamento...oppure volete farci credere che ora si possono raddoppiare i morti così da giustificare sia il covid che l'inquinamento con i stessi numeri? Detto questo..vogliamo togliere le 400 piante che hanno piantantato a ridosso della città per ripristinare le 40 tolte ma a aridosso di qualche parcheggio? vogliamo fare questa furbata? oppure si continua ad amare il finto scandalo che sempre esce quando di parla di queste cose e che vede 1 pianta ma 10 piantante (dati alla mano)? aaaaa già..per questi scienziati di Harvard l'inquinamento esiste e si combatte solo a ridosso della strada...allora a Milano mi basterà andare in una zona dove esiste solo una strada senza uscita (magari con 2 alberi) e quindi priva di traffico e sarò salvo dall'inquinamento cittadino..che geni!! e pensare che su scala mondiale..si diceva che la Cina e gli USA inquinano tantissimo e che creano danno a tutto il mondo (e non solo dove ci sono le fabbriche oppure strade)..pensa che incompetenti ... quindi riempiamo di alberi il perimetro della fabbrica ILVA a Taranto e risolviamo l'inquinamento di quella fabbrica giusto? bastava veramente poco. ovviamente estremizzo e faccio esempi che vanno fuori le righe ma dire che un albero ha efficacia solo se piantanto in strada..io ci vedo politico anon tutela ambientale...ma forse mi sbaglio.
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