Bello dopo il Consiglio Grande: “Passerella inutile. Non è emerso proprio nulla di nuovo”
"PD responsabile della disfatta della sanità locale e valliva. Sono stati loro il problema: non possono esserne la soluzione"
“Sabato mattina si è svolto il Consiglio Grande di Senigallia dedicato alla sanità. Una passerella inutile voluta dal PD, da Mangialardi e da Ceriscioli per certificare il ‘de profundis’ della sanità e per confessare in diretta streaming le loro responsabilità per la pessima gestione di un bene prezioso, qual è appunto la salute. Un Consiglio vuoto di idee e di concretezza.”
Lo dichiara Massimo Bello, Consigliere dell’Unione e dirigente regionale di Fratelli d’Italia, che in proposito interviene dopo la seduta del Consiglio Grande, a cui i rappresentanti del partito di Giorgia Meloni non hanno presenziato perché “la kermesse di Mangialardi, Ceriscioli e del PD – dice Bello – ha di fatto dimostrato come la riunione fosse soltanto lo spazio autogestito di una iniziativa elettorale, in cui i vari esponenti del PD hanno dato luogo a slogan, in cui non credono nemmeno loro, anche perché la realtà, quella vera è un’altra.”
“Alla fine, da quella farsa, grottesca e singolare, non è emerso proprio nulla di nuovo: alcuna novità ed alcuna speranza per la nostra città e per il comprensorio vallivo. Mangialardi, Ceriscioli e tutto il PD hanno fatto finta di nulla, come se loro non avessero nulla a che fare con quanto accaduto. Hanno parlato del futuro, dopo aver distrutto passato e presente.”
“Bene ha fatto Fratelli d’Italia – ribadisce Massimo Bello – a non partecipare allo show del PD, tra l’altro poco partecipato, a porte chiuse, lontano dalla città, e con interventi preconfezionati e di rito. Anche perché cosa aspettarsi da coloro che sono stati e sono il problema, ma non possono esserne la soluzione? Cosa aspettarsi da coloro che sono stati i primi a votare, poco più di sei mesi fa, il nuovo piano sanitario regionale, che vede Senigallia e il territorio delle Valli Misa-Nevola relegato ad ultima ruota del carro? Cosa aspettarsi, infine, da coloro che negli ultimi dieci anni avrebbero potuto implementare e valorizzare il nostro Ospedale, ma non l’hanno fatto?”
“Eppure, da tempo, Senigallia e il suo comprensorio vallivo – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – chiedono un riconoscimento e un risarcimento dalla Regione. Eppure, sono anni che questo territorio chiede una particolare attenzione da parte della Giunta regionale per ottenere ciò che spetta loro di diritto: una sanità di prim’ordine calata in una realtà, che rappresenta un quarto della popolazione provinciale.”
Ho l'impressione che Lei non comprenda ciò che altri scrivono. Delle due, l'una: o non legge attentamente, oppure fa finta di non capire. Francamente, non saprei cosa possa essere più grave.
La sanità locale, ma anche quella regionale, si trova in una situazione di impasse, di blocco. Basti leggersi l'ultimo piano sanitario regionale, da cui si evincono confusione, generalizzazioni e indirizzi rivolti soprattutto allo sviluppo di alcune zone rispetto ad altre. in poche parole, una sorta di sanità di serie A ed una di serie B, se non C.
Ciò detto, come anche da Lei evidenziato, ci sono responsabilità direttamente imputabili al PD e a coloro che hanno governato negli ultimi venticinque anni la Regione. E costoro, che sono stati il problema, non possono essere la soluzione alle criticità della sanità locale e regionale.
Laddove ho scritto di "riconoscimento e di risarcimento", ho fatto accenno non tanto e non soltanto ai "soldi facili" quale corrispettivo in moneta da erogare ai singoli. Ma a ben altro. Anzitutto, quando mi riferisco al "riconoscimento e al risarcimento", faccio presente che questo territorio, il nostro, necessita di una valorizzazione e di una implementazione di strutture e di servizi innovativi e al cospetto dei cittadini. E per valorizzare ed implementare occorrono risorse economiche da investire. Le parole non bastano. Per avere un Ospedale degno di tal nome, per ottenere una medicina territoriale ben organizzata e più personale, occorrono soldi, occorre un bilancio regionale, che preveda forti iniezioni di risorse pubbliche. Pertanto, il punto non è chi ami i soldi oppure non li ami. Lei ama i soldi come li ama chiunque. Quindi, da una parte, è giusto che Senigallia e il comprensorio vallivo abbia un riconoscimento da parte del piano sanitario in termini di servizi e di strutture; dall'altra parte, è altrettanto giusto che Senigallia e il comprensorio vallivo abbia le necessarie risorse economiche, i soldi, per investire ed implementare la sanità al servizio del cittadino-utente-paziente.
Per avere servizi e strutture all'altezza e degni di rappresentare un'offerta sanitaria all'avanguardia, i soldi contano. Tutto qui.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!