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La storia della prima italiana che denunciò un questore

L'Associazione di Storia Contemporanea presenta online il libro sulla senigalliese Licia Rognini

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Licia Rognini

C’è una donna che, insieme alle sue due figlie, si batte da più di mezzo secolo per conoscere i motivi per cui suo marito è stato assassinato.

Questa donna e la sua vicenda sono divenuti il simbolo dei nodi irrisolti, dei misteri creati e dei problemi strutturali dell’Italia contemporanea. Si chiama Licia Rognini, è nata a Senigallia nel 1928 e da 90 anni risiede a Milano dove suo padre, falegname anarchico che non trovava più lavoro sotto il regime liberticida, si trasferì dopo aver trovato lavoro, grazie a un noto esponente socialista nazionale (Ugo Guido Mondolfo, anch’esso senigalliese) alla Pirelli.

Ma per i più è la vedova di Giuseppe Pinelli, il militante anarchico defenestrato dal Palazzo della Questura di Milano nella notte tra il 15 e il 16 novembre 1969, tre giorni dopo lo scoppio della bomba di Piazza Fontana. I processi sono stati archiviati; i tentativi dei familiari di ottenere giustizia, pure; lo Stato e le istituzioni hanno lasciate sole Licia e le sue figlie Silvia e Claudia benché, alle ricorrenze “di peso” (come quella dello scorso anno quando cadevano i 50 anni dalla morte di “Pino”, l’uomo che era affascinato dalla nonviolenza, che aiutava chiunque e credeva nei valori del dialogo e del confronto) i rappresentanti dello Stato abbiano pronunciato parole foriere di qualche anelito di speranza. Aneliti, appunto, niente di più, poiché alle parole non sono seguiti i fatti. “Licia” è l’ultimo libro scritto da Marco Severini (Ed. Marsilio, 2020, pp. 132) e sarà oggetto dell’ultimo appuntamento, giovedì pomeriggio alle 18.30, della rassegna “I giovedì dell’Associazione” che, in quest’anno infausto, ha sostituito la Rassegna di Storia Contemporanea. “Licia” è nato da un’intervista esclusiva rilasciata dalla signora Pinelli al prof. Severini lo scorso 31 ottobre a Milano; l’intervista è stata inizialmente pubblicata in un’edizione esclusiva per gli iscritti dell’Associazione; poi essa ha dato luogo a un lungo lavoro di contestualizzazione e rielaborazione che oggi viene presentato ai lettori. Questo libro racconta la vicenda di una donna coraggiosa, colpita negli affetti più cari, lasciata sola a 41 anni, ma anche di una testimone del Novecento.

Ed è insieme un reportage su come il nostro Paese abbia smarrito i valori e i principi in cui credevano la generazione di Licia e di Pino. Sono previsti gli interventi di studiosi e studiose (Silvia Boero, Rita Forlini, Lidia Pupilli, Francesco Fanesi) e di Silvia Pinelli. L’iniziativa si svolge ovviamente da remoto: basterà digitare il codice annesso a questo comunicato per partecipare da cellulare o computer
https://global.gotomeeting.com/join/248712677
Codice accesso: 248-712-677

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