Da Ros (FDI): “Senigallia una delle pochissime località turistiche senza bike sharing”
"Il servizio di biciclette condivise fu istituito dalla giunta Angeloni ed è 'morto' con quella Mangialardi"
Prima dell’inizio della stagione estiva, un Consigliere di minoranza, facente parte del partito di Fratelli d’Italia (il sottoscritto), propose che per questa estate, visto il periodo difficile appena passato da cittadini e commercianti, causato dal Covid-19, e la conseguente crisi economica, sarebbe stato opportuno lasciare i parcheggi del lungomare gratuiti (solamente quelli).
Lo scopo era quello di andare incontro a tutti stante il momento, e non era una idea malvagia visto che in tante altre località turistiche, specialmente in Romagna (altre teste), l’avevano attuata.
A questa proposta ci fu un vero e proprio attacco nei confronti del sottoscritto da parte della maggioranza, ed in particolar modo da parte del Consigliere Sardella, del PD ovviamente, il quale disse che “Senigallia non doveva essere riempita di automobili, ma che invece si doveva incentivare l’utilizzo di biciclette”. Una frase inutile da parte del Consigliere Sardella che dimostrava di non aver capito l’incipit della proposta; a scuola l’insegnante gli avrebbe detto che era andato “fuori tema”.
Vorrei proprio vedere come potrebbe fare una famiglia proveniente dall’entroterra (ad es. Jesi o Fabriano), ad accontentare il Consigliere Sardella, il Sindaco Mangialardi e la maggioranza tutta: venendo a Senigallia in bicicletta? Inoltre la realtà esilarante di tutto questo attuale ecologismo da parte della maggioranza, va a cozzare incredibilmente con ciò che fece chi aveva preceduto il Sindaco Mangialardi e che lui mandò a “morire”. L’allora Sindaco Angeloni investì ben 95.000 euro nel mettere in piedi il servizio “Bike Sharing” (Bicicletta condivisa), che altro non è che mettere a disposizione della popolazione un parco di biciclette di proprietà comunale, delle quali si può usufruire dietro pagamento di una quota associativa e di una tariffa oraria, con l’obbligo di riconsegnarle, al termine dell’utilizzo, presso uno qualsiasi dei vari punti di distribuzione.
Tutto questo per far diventare la città di Senigallia, una città ecologica e “sostenibile”. Una idea ed un progetto che vide l’approvazione di tutti, fino al momento in cui arrivò Mangialardi e compagnia cantando che lasciarono letteralmente “morire” le biciclette fino a quando non furono definitivamente tolte e buttate visto che erano biciclette pesantissime che mai nessuno usò. A quel punto più nessuno le utilizzò e quindi le famose ed apprezzate biciclette rimasero per un lunghissimo periodo ferme nelle apposite rastrelliere, finendo per arrugginirsi, visto che per completare l’opera, l’allora Giunta Mangialardi, pensò bene di non far eseguire le dovute manutenzioni necessarie al mantenimento delle biciclette acquistate con 95.000 euro di soldi pubblici.
Voi a questo punto vi chiederete (specialmente i più giovani), che fine hanno fatto le biciclette? Non si è mai saputo, ma spero vivamente che il Comune abbia avuto almeno l’accortezza di darle ad una ditta per la raccolta del ferro vecchio, in modo tale che possa aver ammortizzato, seppur in una minima parte, l’investimento scellerato fatto.
Dopo questo racconto mi chiedo e vi chiedo, con che coraggio il consigliere Sardella, il Sindaco Mangialardi e tutta l’attuale maggioranza possono essere ancora credibili, spacciandosi per ecologisti convinti? Senigallia è una delle pochissime località turistiche che non ha il servizio Bike Sharing. E non lo ha per colpa loro, non dello Spirito Santo.
Spero che a settembre i cittadini senigalliesi prendano la seria e giusta decisione di mandare a casa questa sinistra, che nel corso degli anni ha distrutto completamente tutto: la viabilità, il commercio, il turismo e l’intera città.
Davide Da Ros – Consigliere comunale e Coordinatore Fratelli d’Italia Senigallia
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