Il Comitato Difesa Ospedale di Senigallia segnala la mancanza di infermieri
Lamentata inoltre la condizione nella quale versa attualmente il reparto di Cardiologia
Dopo che le DG regionali 481/2016 e 361/2017 hanno confermato la soppressione dell’Utic di Cardiologia i cittadini erano insorti e in una infuocata riunione in Comune avevano obbligato “obtorto collo”, gli allora dirigenti a dire pubblicamente che avrebbero congelato questi atti sanitari disastrosi per Senigallia.
Ma si sa: un conto è promettere un conto è mantenere.
Perché da allora nulla è stato fatto. Alcuni dirigenti sono cambiati, per nostra fortuna, altri, i politici, purtroppo sono rimasti, ma di quanto allora promesso non v’è traccia.
La sostanza del discorso è che alla Cardiologia non è stata riassegnata L’UTIC, anzi da allora l’U.O. è stata penalizzata anche nella sostituzione di personale medico.
Senza prestazioni ambulatoriali scendiamo come attività complessiva e se gli ambulatori non lavorano iniziano a calare anche i ricoveri: è una spinta alla sanità privata!
Non assumono Cardiologi. Senza Cardiologi non si riescono a riaprire gli ambulatori.
In graduatoria ci sono oltre sessanta Cardiologi a cui poter attingere ma a Senigallia non li assumono.
In sostanza hanno rimesso il codice di Drg UTIC ma così facendo tentano di “chiuderci” lo stesso e ritirano fuori la solita manfrina della Cardiologia riabilitativa.
Poi c’è anche il problema causato dal Covid 19 e dell’arrivo della stagione estiva: la direzione generale ha previsto soluzioni o aspetta eventuali emergenze per prenderle?
Dopo la pandemia il Reparto Cardiologico è stato accorpato e sono rimasti: 10 posti di Cardiologia (con l’estate alle porte), 1 posto letto Utic in meno (perché non ci sarebbe la distanza di un metro tra i letti), 5 posti letto di Nefrologia e 16 posti letto di Lungodegenza (praticamente tutta l’ala B, dentro la Cardio!!).
Questa sarebbe la soluzione migliore pensata, quella di mettere insieme 3 reparti con 3 primari diversi? Forse era meglio pensare meno.
Inoltre l’Ortopedia, diventata il prolungamento dell’Obi-Pronto Soccorso per fare la zona grigia, cioè pazienti in attesa di tampone, è andata al 5° piano del monoblocco dove però guarda caso i bagni hanno lo scalino: sarà mica per fare meglio la riabilitazione?
Comunque al di là delle scelte veramente inconcepibili informiamo lor signori che il numero degli infermieri è sempre lo stesso, cioè basso rispetto alle reali esigenze.
Non solo non ci sono i Primari (lo segnaliamo da anni) ma ci sono 6 reparti senza Coordinamento infermieristico, ruolo ricoperto da infermieri fuori turno, messi a tamponare la carenza di personale senza concorso e senza selezione.
Non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Se si vogliono ricoprire dei posti ritenuti necessari occorre dare una possibilità di carriera a coloro che hanno titoli per ricoprirli e non pescare dai fuori turno, riducendo ancor più il personale.
Non dimentichiamo che non molto tempo fa tutti noi, a cominciare dalla Direzione Generale, li chiamavamo “eroi” e non vorremmo che ora, passata l’emergenza, chi di dovere si dimentichi di quanto proclamato.
da: Comitato Difesa Ospedale di Senigallia
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