M5S: Lettera aperta ai senigalliesi ed a tutti gli abitanti della Valmisa a difesa dell’ospedale
Il sindaco Mangialardi, candidato governatore della Regione e il consigliere regionale Volpini, candidato sindaco di Senigallia, dove sono?"
Cari concittadini,
ancora una volta il gruppo consiliare del M5S Senigallia si trova schierato in difesa del “Principe di Piemonte”, storico ed amato nosocomio della nostra vallata, e degli Operatori che vi lavorano che, anche sotto l’assedio del Covid-19, hanno dato una magnifica prova, guadagnandosi più volte il plauso e la ribalta nazionale sui mass media.
Durante l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, grazie all’immane lavoro dei sanitari e delle figure di supporto, in poche ore sono stati smantellati i reparti di ortopedia, chirurgia, chirurgia breve, neurologia e gastroenterologia per far posto alla Covideria ed a 3 Reparti Covid.
Il Principe di Piemonte ha tenuto, con grande senso di sacrificio, ben CENTOSESSANTA pazienti provenienti dal pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore di Pesaro (Azienda Ospedaliera Marche Nord), che era andato in sovraccarico, oltre a garantire l’assistenza a tutta la popolazione di riferimento.
Il consigliere regionale M5S Piergiorgio Fabbri, con una sua mozione depositata il 5 giugno scorso, bocciata dal Consiglio regionale delle Marche, aveva, invano, chiesto trasparenza e partecipazione nei processi decisionali relativi al progetto regionale di potenziamento post covid della rete ospedaliera dei posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva, che vede oltremodo penalizzato il nostro ospedale cittadino.
Niente da fare. Mozione respinta! Ed anche a Senigallia ne sappiamo qualcosa.
Come gruppo consiliare, durante il consiglio comunale del 10 giugno scorso, avevamo indirizzato una interrogazione al Sindaco Mangialardi, anche nella sua qualità di massima autorità sanitaria cittadina nonché di Presidente della conferenza dei sindaci che si era rapportato, nel merito della questione, con la Regione e l’ASUR. Anche in questo caso, abbiamo ottenuto, dal Sindaco un “non pervenuto” e dall’Assessore delegato Girolametti solo una risposta evasiva ed, a nostro avviso, del tutto insoddisfacente.
Nella seduta del Consiglio regionale del 16 giugno scorso, il nostro Portavoce regionale Piergiorgio Fabbri ha proposto e discusso una ulteriore mozione che ipotizzava una distribuzione dei posti letto di terapia intensiva e semi intensiva sulla base delle linee di indirizzo del Ministero della Salute, ossia privilegiando i presidi ospedalieri pubblici che hanno attivato tali postazioni nel periodo di emergenza.
Ancora niente da fare, il Consiglio regionale ha respinto anche questa mozione, dando atto della ferma volontà di avallare e continuare a perseguire l’opera di accentramento di servizi in poche strutture ospedaliere.
Come avevamo facilmente previsto, infatti, la Giunta Ceriscioli ha deciso tutto in gran segreto, pubblicando ieri, 16 giugno, la DGR n. 751.
In questo atto di programmazione sanitaria, non condiviso ed inviso da cittadini ed operatori, viene previsto un ulteriore finanziamento per il Fiera covid di Civitanova, messo in piedi contro il parere dei sanitari e degli esperti di gestione dell’emergenza, costato 18 milioni di euro per soli 3 pazienti e chiuso il 5 giugno con grave sprezzo del ridicolo.
La Giunta Ceriscioli ha stabilito che Senigallia, che tanto ha fatto per aiutare la sanità pesarese andata in tilt sotto l’onda d’urto dei contagi, venga lasciata fuori dai giochi, ancora una volta.
Il nostro ospedale dispone al momento di soli 4 posti letto di terapia intensiva, collocati in una palazzina centenaria che necessità di urgenti e di importanti opere di messa a norma, ed è l’unico a non avere posti letto di semi intensiva all’interno del dipartimento di emergenza e accettazione.
Tutto ciò con il silenzio complice del Sindaco Mangialardi.
Mentre vengono garantiti finanziamenti di milioni di euro per la messa a norma dell’ospedale Profili di Fabriano, per rifare la mensa dell’ospedale Murri di Jesi, mentre vengono garantiti 10 posti letto di semi intensiva ed il raddoppio dei posti letto di rianimazione all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, Senigallia deve morire di una lenta agonia.
Il MoVimento 5 Stelle non ci sta. I soldi stanziati dal Governo, con il D.L. 34, non possono e non devono servire per finanziare il Covid Hospital di Civitanova, né per realizzare opere importanti in ospedali che verranno chiusi per essere trasferiti altrove.
Il sindaco Mangialardi, candidato governatore della Regione Marche e il consigliere regionale Volpini, candidato sindaco di Senigallia, dove sono?
La Cardiologia e Utic di Senigallia è salva, e non certo grazie a loro. L’ospedale di Senigallia deve avere un reparto di anestesia e rianimazione a norma e perfettamente funzionante, per garantire ai reparti chirurgici di poter operare. Senza anestesia rianimazione NON è possibile infatti l’attività chirurgica, e questo sembra essere un pretesto per dare il colpo di grazia a questo ospedale, amato dalla cittadinanza e da tutto il nostro entroterra, che tanto ha dato e tanto potrebbe ancora dare, se solo una politica diversa, più coraggiosa e lungimirante, glielo permettesse.
Segnaleremo al Ministero della Salute, attraverso il nostro portavoce regionale Piergiorgio Fabbri ed il nostro portavoce al senato Sergio Romagnoli, questa assurda presa di posizione di certa politica nei confronti del nostro nosocomio.
Stefania Martinangeli ed Elisabetta Palma – consigliere comunali M5S Senigallia
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