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L’Italia delle slot 2: quanto si gioca e come nel nostro Paese

Realizzata una mappa del fenomeno del gioco d'azzardo in Italia

Slot machine

Grazie alla pubblicazione del database messo a punto dal Gruppo GEDI, è stato possibile realizzare una mappa del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia.

Una lodevole iniziativa editoriale che ha avuto una certa rilevanza, tanto che dopo il successo della prima pubblicazione con L’Italia delle slot, è stato realizzato un valido sequel, il quale è stato occasione di confronto per tutto il settore del gioco e della videoludica. In particolare l’iniziativa ha messo l’accento su come si gioca, dove e quando nel nostro Paese. Pur restando confinati nel territorio del gioco di categoria fisica, con le slot machine terrestri, i dati comparati con quanto pubblicato dall’agenzia AGIMEG fornisce un quadro piuttosto dettagliato e completo su quanto si è potuto constatare circa il fenomeno del gioco in Italia.

I dati di Senigallia e di Ancona attraverso la lente dell’Italia delle slot 2

Attraverso l’Italia delle slot 2 possiamo ad esempio comparare un comune come Senigallia con il suo riferimento diretto della città di Ancona. Ci sono informazioni che vanno dal reddito pro-capite all’ultimo censimento valido, che ci indicano quali siano le città dove si è speso, giocato e vinto di più, in materia di slot machine e altri giochi affini del comparto di tipo fisico.

Le giocate pro capite di Senigallia durante il 2017, anno di cui il dossier si è occupato, ammontano a 1637 euro. Ancona si ferma invece a 1420 euro, ma c’è un dato da analizzare nel dettaglio che riguarda il reddito che per il capoluogo è di 21.686 euro, mentre per Senigallia è di 19.408. Da questo singolo dato emerge quindi che proprio a Senigallia si gioca con maggiore frequenza alle slot machine. Durante il 2017 sono stati vinti 57, 90 milioni di euro, su 73,02 giocati. Ad Ancona sono stati invece spesi ben 143 milioni su 111,40 milioni di vincite effettuate.

Quali sono stati i giochi maggiormente praticati tra il 2015 e il 2017

I giochi maggiormente praticati sono stati le slot di tipologia AWP, i concorsi pronostici di tipo sportivo, gli eurojackpot e l’ippica nazionale, sempre per quanto concerne il circuito affine delle scommesse sportive. Di queste cifre ben 8 milioni entrano nelle casse dello Stato, mentre ai concessionari toccano 7,04 milioni di euro. La curva di spesa indica come tra il 2015 e il 2017 nel comune di Senigallia vi sia stato una diminuzione delle singole giocate, con una percentuale più alta destinata alle vincite.

Le differenze tra il mercato digitale e quello di tipo fisico per il gioco d’azzardo

Teoricamente ogni slot machine di tipo fisico paga il 70% dei soldi giocati, questo naturalmente a livello di percentuale statistica. In Italia nel corso degli ultimi 4 anni è cresciuto in maniera esponenziale il circuito del gambling online digitale, grazie al lavoro dei casinò online legali, i quali potendo puntare su spese più basse riescono anche a rilasciare vincite più elevate, rispetto allo stesso tipo di gioco di tipo fisico. Bisogna inoltre ricordare come attraverso il gioco online le possibilità di macchinette manipolate e difettose si riduca sensibilmente con una percentuale di errore che tra il 2011 e il 2017 è scesa dell’1,5%, grazie anche al lavoro svolto dall’ente autonomo AAMS che si occupa di gestire, monitorare e salvaguardare le giocate degli utenti e il corretto funzionamento dei software di gioco. Qualche caso a livello europeo di hackeraggio, nel corso degli ultimi anni è avvenuto, ma c’è sempre stata una risoluzione, come ad esempio è successo con un casinò digitale di Malta, che ha rintracciato i pirati informati che avevano trovato il sistema di truccare le giocate ai casinò digitali.

La sicurezza informatica al centro del settore gambling digitale

Oggi attraverso il gioco online il livello di sicurezza è sempre più elevato, grazie ai controlli periodici che vengono effettuati sui software. Il gioco digitale rappresenta tuttavia una piccola nicchia, così come il betting online, che tuttavia se andiamo a vedere in prospettiva ha avuto un margine di crescita sostanziale, passando dal 7,8% del 2011 al 13% per la seconda parte del 2019. Il 2019 in effetti è stato un anno di transizione per il settore del gioco online, visto che si temeva una debacle dopo il divieto del Governo Conte di pubblicizzare i siti di gioco attraverso gli eventi sportivi, le trasmissioni televisive e quant’altro. Tuttavia malgrado gli addetti ai lavori avessero stilato dei dati prospettici molto negativi, questo non si è verificato, dato che l’intera industria del gambling ha concluso il 2019 con un trend positivo che ha portato una crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente.

Il trend negativo per il poker digitale tra il 2018 e il 2019

Non tutto il settore però si trova in una fase di crescita, primo perché c’è stato un cambio di guardia, per il gioco online, che oggi conta oltre il 70% della massa critica che accede attraverso device di tipo mobile, secondo perché uno dei volani per il gioco digitale, verte in uno stato di crisi. Si tratta delle poker room, le quali per convenzione vengono suddivise in poker cash e poker da torneo. Il poker pur essendo assimilabile al discorso del casinò online, viene conteggiato come gioco a parte, senza dimenticare che la Cassazione si è espressa in favore del Texas Hold’Em dichiarando che non si tratta di un gioco d’azzardo, ma bensì di un gioco di abilità, visto che sono proprio le skill e le qualità strategiche e tattiche del giocatore a concorrere e a fare la differenza. Lo stesso tipo di discorso è stato fatto anche per quanto concerne il gioco del blackjack e delle scommesse sportive. Tuttavia il circuito del gioco del poker oggi non ha più l’ascendente che fino a qualche anno fa aveva esercitato in Europa e nello specifico in Italia. I giochi da casinò maggiormente praticati oggi sono invece la roulette, il blackjack, il baccarat, i dadi, il bingo online, videopoker, slot machine con jackpot progressivi. Il gioco quindi viene visto come occasione di svago, con un impegno inferiore rispetto a quello che ad esempio una partita di poker implicherebbe.

Articolo Pubbliredazionale
Pubblicato Giovedì 4 giugno, 2020 
alle ore 17:40
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