Verso il 2 Giugno nell’anno del Covid-19. Una riflessione della Scuola di Pace sulla “Repubblica dei Popoli”
"La Repubblica è dono che portiamo in dote ai nostri figli e che i nuovi cittadini portano ai loro bambini nati nel nostro paese"
Negli ultimi tre anni la Festa della Repubblica ha rappresentato per la nostra città un momento in cui la comunità si è riunita intorno a valori fondamentali in cui si riconosce. Anche se quest’anno non potremo farlo in presenza al Parco della Pace, vogliamo aprire una riflessione in ambito cittadino su temi che riteniamo fondamentali.
La nostra Repubblica è un percorso prezioso, partorito dai sogni e dalle mani delle nostre madri e dei nostri padri fondatori e che continua a vivere oggi nei nuovi sogni e nelle nuove mani di tanti cittadini del cuore, non solo italiani.
La Repubblica è un dono che portiamo in dote ai nostri figli ed è il dono che i nuovi cittadini portano in dote ai loro bambini nati nel nostro paese, che è anche il loro.
La Repubblica è un lungo racconto che facciamo a chi ha lasciato la propria famiglia e si affida alla nostra scuola per provare a scrivere un nuovo racconto tricolore con le radici della propria terra.
La Repubblica è la forza delle parole sussurrate quando raccontiamo e raccogliamo paure e dolori. Perché la paura non è un nostro privilegio e le nostre parole siano amiche di chi nella paura è nato e cresciuto e dalla paura è fuggito.
La Repubblica è una responsabilità. La responsabilità di essere italiani guardando chi ha il mondo negli occhi, con la sua sete d’acqua, di pane e di Pace.
La Repubblica non è uno spazio esclusivo ma il mondo aperto di chi l’ha sognata e di chi oggi è qui e altrove.
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