L’Odissea di Marco Raffaeli: “Finalmente lo stiamo riportando a casa!”
C'è una data di rientro per il giovane di Marzocca di Senigallia rimasto ferito in un incidente a Bali e ricoverato in coma
Il 21 aprile la famiglia Raffaeli di Marzocca di Senigallia è sprofondata in un abisso, dopo aver ricevuto una telefonata che la informava che Marco Raffaeli aveva subito un grave incidente stradale in Indonesia: un camion, che non aveva rispettato lo stop, lo aveva investito causandogli gravissime lesioni fisiche, tanto da essere ricoverato in coma all’ospedale di Bali, dove il giovane si era trasferito da tempo.
Oltre alle preoccupazioni per le sue condizioni di salute, emergevano una serie di difficoltà relazionali rispetto alle Autorità locali a Bali, amplificate dalle norme di contenimento del coronavirus, che impediscono a chiunque di uscire dal Paese ed entrare in un altro Stato e lo stesso vale anche per Bali.
Marco nel frattempo ha subito degli interventi chirurgici per ricomporre alcune fratture riportate a causa dell’impatto, ma sin dai primi istanti è emersa la necessità di riportarlo in un ospedale italiano, per fornirgli le cure mediche del caso, anche in ottica riabilitativa, una volta uscito dal coma farmacologico in cui allo stato si trova.
Il ricovero ospedaliero a Bali con le relative cure ed il trasporto aereo in Italia hanno richiesto e richiedono tante formalità da espletare ed ingenti risorse economiche, quest’ultime reperite anche grazie alla generosità degli amici che hanno dato vita ad una raccolta fondi sulla piattaforma GO FUND ME.
In questo periodo la famiglia si è affidata all’avv. Corrado Canafoglia, il quale sta organizzato unitamente al Dr. Giandomenico Milano, Capo dell”ufficio politico e della Cancelleria Consolare Italiana a Giacarta, il volo di Stato per far tornare Marco in Italia.
Tanti i soggetti e gli enti coinvolti nell’operazione di rientro: l’Unità di crisi del Ministero degli esteri, l’Ambasciata italiana a Giacarta, l’Ospedale di Torrette di Ancona pronto a ricevere il giovane, l’Equipe medica guidata del dr. Renzo Donzelli che assistera’ Marco durante il volo, l’Aeronautica Militare Italiana e la Prefettura di Ancona .
Si è dovuto peraltro attendere che Marco fosse trasportabile e domenica 24 maggio, una volta atterrato all’aeroporto di Falconara, verrà trasferito presso l’Ospedale di Torrette di Ancona.
Lo sforzo per far rientrare in Italia Marco è stato enorme, basti pensare alle tante polemiche apparse di recente sui media italiani rispetto al mancato rientro di alcuni nostri connazionali rimasti all’estero a causa del coronavirus, per comprendere le tante difficoltà incorse in quest’operazione di salvataggio, che richiedono il coinvolgimento di alcuni Paesi stranieri anche in ottica di rispetto delle norme anti contagio, ove il velivolo dell’Aeronautica Militare dovrà fare scalo per rifornimenti o soste tecniche.
Nella vicenda di Marco la famiglia non può che essere soddisfatta dell’operato del corpo diplomatico italiano a Giacarta ed una volta in Italia, inizierà a rendere pubblico un primo rendiconto delle tante spese sinora sostenute, per un obbligo morale di trasparenza verso i tanti amici che hanno contribuito generosamente alla raccolta fondi.
Incrociamo le dita, confidando che il nostro legale, l’avv. Corrado Canafoglia, ed il responsabile dell’ufficio consolare a Giacarta, Dr. Giandomenico Milano, riescano a definire gli ultimi dettagli per il volo di Stato, superando le ultime criticità, e quindi riportino Marco in Italia domenica prossima.
I familiari di Marco Raffaeli
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