Stabilimenti balneari, “la politica prevalga sulla burocrazia”
"Si applichino i protocolli regionali e non il documento Inail"
OASI non ci sta. Gli Operatori Associati Spiagge Italiane di Confartigianato di Ancona – Pesaro e Urbino ritengono che l’ultimo documento Inail contenente le proposte di linee guida Covid 19 per gli stabilimenti balneari, abbia mero valore consuntivo, e chiedono alle Regioni di farsi convalidare dal Governo i protocolli sanitari già discussi, condivisi e approvati.
L’unica via percorribile per aprire gli stabilimenti è che siano applicati i protocolli regionali concordati con le Associazioni dei Balneari.
Solo le regole approvate dal protocollo marchigiano permettono alle imprese balneari delle Marche di contenere in modo ragionevole le sicure perdite economiche, e di mantenere il più possibile i livelli occupazionali.
Di questo Oasi ringrazia, pubblicamente, il Presidente Luca Ceriscioli e l’Assessore Regionale al Turismo Moreno Pieroni.
Inaccettabili invece, sotto ogni punto di vista, le misure che l’Inail vorrebbe imporre alla politica e ai balneari italiani, e che rischierebbero, se fatte proprie dal Governo, di fermare l’intero sistema turistico balneare italiano, penalizzando, di riflesso, le imprese ricettive e tutte le attività dell’indotto.
Oasi Confartigianato chiede con forza che la politica e le istituzioni prevalgano su logiche burocratiche, per non penalizzare ulteriormente realtà economiche ed imprenditoriali come quelle del turismo, già duramente colpite dal Coronavirus.
Da
Confartigianato Ancona-Pesaro
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