Senigallia: “un viaggio emozionale lungo le poesie di Gianni Rodari”
All'istituto Perticari
Pochi giorni fa sono trascorsi 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari ed, approfittando delle celebrazioni che la RAI gli ha dedicato ( documentario su RAI STORIA e registrazioni su RADIO RAI PLAY) ho rivissuto, con dolcezza, una parte della mia infanzia e della mia lunga carriera di insegnante di scuola primaria.
Ho, così, proposto ai miei alunni di 5E del Liceo delle Scienze Umane “Perticari” di Senigallia un “viaggio emozionale”, attraverso le filastrocche di Rodari, per ritrovare l’anima bambina che può inventare un nuovo modo di guardare il mondo, giocare con le parole e costruire un mondo fantastico mai avulso dai valori civili.
Questo piccolo viaggio, sulla piattaforma digitale, nel colore delle parole e nella levità delle immagini, ci ha regalato quel momento di calore e di vicinanza, che solo la didattica in presenza è capace di dare. Tra tutti gli alunni, Valeria Mandolini, Marica Cirinei, Giulia Di Pippo, Beatrice Gabucci, Matilde Spadini e Ludovica Bolognini hanno scelto, in modo non banale, queste filastrocche, di cui proponiamo la lettura , così come delle loro riflessioni in cui traspare la melanconia, per la lontananza dagli affetti e la speranza per il futuro.
Prof.ssa Patrizia Pasquali
ANNO NUOVO – Gianni Rodari
Indovinami, Indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?”.
“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un Carnevale e un Ferragosto
e il giorno dopo del lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno!”.
Questa poesia mi ha fatto riflettere sull’anno corrente: il 2020.
A capodanno abbiamo tutti festeggiato speranzosi per l’inizio di un nuovo anno meraviglioso, anche se così non è proprio stato. Già dopo un paio di mesi, con la diffusione del coronavirus, questo anno è stato etichettato negativo e sfortunato, eppure ci sono ancora tanti mesi da vivere e tante nuove opportunità per essere felici. Una frase che mi ha colpito particolarmente è stata “anche quest’anno sarà come gli uomini lo faranno”. Mi ha fatto capire che sta a noi decidere se questo anno sarà brutto come tutti lo descrivono o potrà portarci qualcosa di buono, alla fine. Certo, molte feste e occasioni sono andate ormai perdute o mal vissute ma non bisogna dimenticare che il bello di ogni cosa rimane sempre continuare a vedere il meglio anche quando questo sembra non esserci. (Giulia Di Pippo)
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