“Ospedale di Senigallia, sistema portato al collasso”
Facciamo Eco interviene sul sistema sanitario
Ma i cittadini di Senigallia avevano veramente bisogno che venisse loro raccontata una storia così lontana dalla verità?
Emerge a distanza di un mese la reale condizione che si è consumata tra le mura del nostro ospedale.
Andiamo per ordine:
– Da metà marzo comincia nell’Ospedale di Senigallia un massiccio trasferimento di pazienti malati di COVID della Provincia di Pesaro e Urbino (quando ancora a Senigallia NON vi erano casi locali di malattia). Gli 80 posti organizzati tra mille difficoltà non sono giudicati sufficienti; ne vengono chiesti ancora, sino ad oltre 110 posti. Un’enormità per le nostre possibilità.
– Cominciano a levarsi da più parti segnali di difficoltà per un’affluenza “oltre misura”, imposta senza tenere in considerazione i limiti logistici dell’Ospedale, la presenza di vecchie strutture (dopo anni di sottofinanziamento), la mancanza di materiali e apparecchiature, il personale sanitario di valore ma ridotto all’osso. Tutto avvenuto in pochi giorni e senza un’adeguata preparazione.
Il sistema è stato portato al collasso, con malattie dei sanitari, mancanza dei presidi di sicurezza, impossibilità di creare percorsi pulito/sporco, malati in sovrannumero nei corridoi e senza sufficienti apparecchiature. Ricordiamolo bene: i malati non sono affluiti gradualmente dal territorio circostante e con mezzi propri, ma sono stati trasferiti di fretta e in massa con le autoambulanze pubbliche e da altra Provincia!
Quindi si presuppone che “qualcuno” abbia scelto e poi valutato come, dove e in quale misura dovessero essere trasferiti questi pazienti.
E il dopo? Come in ogni democrazia evoluta, la Politica (“P” Maiuscola) vede l’accaduto, si informa, raccoglie i vissuti della gente, li elabora e li rimanda alla collettività raccontando ciò che sta avvenendo e presentando le soluzioni messe in campo.
Ma i nostri politici locali (“p” minuscola) hanno visto cosa è successo? Si sono informati di cosa accadeva dentro l’Ospedale e nelle Residenze per anziani? Hanno raccolto il devastante vissuto degli operatori, dei malati e dei familiari? Hanno elaborato un’idea aderente alla realtà dei fatti? Hanno infine raccontato alla collettività la verità delle cose e della tragedia vissuta a Senigallia tra la metà di marzo e di aprile?
Risuonano ancora le orgogliose auto-attribuzioni e le valutazioni propagandistiche, più adeguate ad un evento turistico-culturale che ad una epidemia globale:
– “L’ospedale di Senigallia è all’altezza e specializzato per la gestione della malattia COVID”
– “Abbiamo retto benissimo”
– “Grazie ai cittadini e ai volontari”
Vi invitiamo a cercare assieme a noi. Non abbiamo trovato nessun intervento istituzionale di altro tenore, in quel tragico mese.
Ma, come in ogni cosa della vita reale, il tempo è galantuomo. Dopo troppe narrazioni altisonanti ma lacunose e deliberatamente omissive, la realtà nascosta finalmente è emersa dalle parole dei medici stessi quando descrivono le difficoltà vissute da chi è in prima linea a fronteggiare l’emergenza, parole affidate alla stampa forse, non per caso, nel giorno della ricorrenza della Liberazione.
Si Libera prima di tutto la Verità (“V” Maiuscola) su ciò che davvero si è consumato tra le mura del nostro Ospedale.
Chi lo ha nascosto, chi lo ha dimenticato, rifletta e mediti: per il ruolo che riveste e per quello che vorrà rivestire.
e-mail: senigalliafacciamoeco@gmail.com
Da
Facciamo Eco
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