“Due proposte a Ceriscioli, Volpini e Mangialardi, tutte senza risposta come sempre”
"Vogliamo fornire finalmente questi presidi dopo 3 mesi di lotta anziché limitarsi a chiamarli eroi?"
Il primo, Ceriscioli, è distante fisicamente e mentalmente da noi anche perchè tutto impegnato a “spiegare” la necessità dei 100 posti letto a Civitanova sia dal punto di vista sanitario, contestato però da medici insigni e da ex direttori sanitari che magari qualcosa ne capiscono.
La stessa contestazione giunge dai cittadini e dai comitati del posto che considerano questi 12 milioni buttati dalla finestra su una Fiera (ma ultimamente erano 14 o ci sbagliamo?!?!) e anche con un costo letto esagerato di 14 mila euro quando il costo di un posto di Terapia Intensiva sembra vari dagli 8 ai 10 mila euro.
Si sa benissimo che questi Reparti dedicati a pazienti infetti, che necessitano di avere a portata di mano medici di medicina interna, rianimatori, chirurghi, pneumologhi per una qualsiasi emergenza che possa presentarsi, debbono essere vicini, quasi un’appendice, all’Ospedale di Riferimento.
Invece il nuovo Ospedale Covid di Civitanova sorgerà a 2 Km dall’Ospedale, in mezzo ad un Centro Commerciale e nel punto più caotico di traffico automobilistico proprio all’uscita della A14 e della superstrada (chissà la “gioia” di cittadini nell’andare a fare spesa con un centro infetti vicino??). Proprio azzeccata l’apertura questa nuova struttura!!
Bene se questa è la situazione a livello Regionale, ora andiamo a vedere quella a livello locale e se vi sono iniziative sanitarie lodevoli oltre a quelle di occupare un’intera pagina di giornale per non dire nulla e metterci una loro ennesima foto.
La nostra volontà, come Comitato neutro politicamente, con al suo interno anime e sensibilità di tutto l’arco costituzionale ma che mettono al primo posto sempre e solo la sanità pubblica, non è quella di fare polemiche ma di porre domande soprattutto, vista la negativa esperienza passata, sulla tutela degli operatori ospedalieri e territoriali come medici di base, le forze dell’ordine e gli operatori di Front office.
Volpini e Mangialardi, fermo restando che si dovrà fare un solo Reparto Covid, dopo che se ne sono fatti 3 fermando tutta la degenza ordinaria chirurgica e ambulatoriale, al contrario di ciò che hanno fatto i sindaci di Jesi e Fabriano, e questo è compito della Direzione Sanitaria, cosa si sta facendo per tutelare i medici e gli infermieri e gli O.S.S. che tanto hanno dato in questa prima ondata pandemica? E’ il caso di mettere in piedi una organizzazione degna di questo nome?
I medici, gli infermieri e gli o.s.s. hanno lavorato quasi a mani nude e senza presidi: cute, fronte ed orecchie scoperte, mancanza di mascherine ffP3, mancanza di protezione per gli occhi, mancanza di tuta tivek per rischio biologico o similare, mancanza di copertura del collo e della testa con dispositivi “impermeabili” e chissà se hanno almeno i due guanti (o tre ) e ci immaginiamo che non abbiamo avuto neanche i calzari previsti, quelli lunghi che coprono la gamba il cui numero è sempre un po’ risicato.
Non parliamo poi dei tamponi: sono stati sufficienti per tutti i sanitari?? e per i cittadini??
Alla faccia delle disposizioni internazionali per i DPI , del rischio di contagio tra operatori sanitari e di quello di portarsi anche l’infrazione a casa, al supermercato ecc ecc….
Vogliamo fornire finalmente questi presidi dopo 3 mesi di lotta anziché limitarsi a chiamarli eroi? Questi sono uomini coraggiosi che fanno il loro dovere con spirito di sacrificio per il bene comune ma chi di dovere metta loro in condizioni di lottare e non di trasformarsi da eroi in martiri.
Forniamo a loro e ai cittadini finalmente i Dispositivi di Protezione individuali e facciamo meno propaganda!
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