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25 Aprile: il film “L’uomo che verrà” in streaming gratuito

Visitando le pagine web e social di Confluenze e del sito istituzionale del Comune sarà possibile visionare la pellicola

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Una ulteriore iniziativa per festeggiare e celebrare il 25 aprile a Senigallia: la sezione ANPI di Senigallia, con la collaborazione del Comune di Senigallia e dell’associazione “Confluenze”, propone infatti la visione del film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, 117’, Italia, 2009.

Per tutta la giornata di sabato, dalle 00:00 alle 24:00, visitando le pagine web e social di Confluenze (www.confluenze.org, www.facebook.com/assconfluenze) e quelle social e del sito istituzionale del Comune di Senigallia (www.comune.senigallia.an.it e https://www.facebook.com/comune.senigallia/), sarà possibile la visione gratuita in streaming del film.

L’uomo che verrà

L’eccidio di Marzabotto è uno di quegli episodi che premono sulla grandezza della Storia per stringerla dentro alla dimensione del dolore del singolo. Per raccontare quella strage degli ultimi giorni del nazifascismo nella quale vennero uccisi circa 770 paesani radunati nelle case, nei cimiteri e sui sagrati delle chiese, Giorgio Diritti si affida a un proposito: partire dalla lingua del dialetto per raccontare una comunità e dal linguaggio del cinema per costruire un messaggio sull’identità culturale.

Alle pendici di Monte Sole, sui colli appenninici vicini a Bologna, la comunità agraria locale vede i propri territori occupati dalle truppe naziste e molti giovani decidono di organizzarsi in una brigata partigiana. Per una delle più giovani abitanti del luogo, la piccola Martina, tutte quelle continue fughe dai bombardamenti e quegli scontri a fuoco sulle vallate hanno poca importanza. Da quando ha visto morire il fratello neonato fra le sue braccia, Martina ha smesso di parlare e vive unicamente nell’attesa che arrivi un nuovo fratellino. Il concepimento avviene in una mattina di dicembre del 1943, esattamente nove mesi prima che le SS diano inizio al rastrellamento di tutti gli abitanti della zona. L’uomo che verrà si confronta direttamente con la memoria storica e tende a ricostruire la storia del massacro in modo strategico ma senza risultare affettato, puntando sul lato emozionale ma mai ricattatorio della messa in scena. Non più il punto di vista di uno straniero che tenta di confondersi e integrarsi con quello di una comunità ostile, ma quello di un piccolo membro di una collettività, Martina, che si congiunge e si scambia con quello di tutte le vittime della strage… Sguardi nella tragedia che si fanno sguardi sulla tragedia. La distanza che fin dall’inizio pone l’antico dialetto bolognese si annulla così grazie alle scelte di messe in scena di Diritti, che elabora un modo di vedere la guerra dove non c’è bisogno di suddivisioni manichee o di una crudeltà pittoresca per comprendere da che parte stare. Per capire che i “partigiani” di oggi sono quelli che sanno collocare il proprio sguardo sul passato in prospettiva di un futuro pacifico di condivisione che ci riguarda tutti.

Il film ha vinto 3 Nastri d’Argento, 3 David di Donatello, ed è stato premiato al Roma Film Festival.

Nel 2020 il film di Giorgio Diritti sulla vita del pittore Antonio Ligabue, Volevo nascondermi, vede la vittoria del protagonista Elio Germano come miglior attore alla 70° Berlinale. (tratto da Mymovies)

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