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Guerra al plein air: Ceriscioli lascia al palo i campeggi: “vietato prepararsi”

"Per i gestori di camping e aree camper nessun lavoro è possibile"

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camper, turismo plein-air

Ancora una volta le Marche si distinguono per una nemmeno più latente ostilità verso il plein air e verso il turismo dei campeggiatori, colpevolmente dimenticati (abbandonati) dai vertici regionali.

Nell’ultimo decreto del presidente Ceriscioli (il 99 del 16 aprile), sempre più inadeguato nel suo ruolo, e con un cronoprogramma di ripartenze che rischia di diventare un cronoprogramma per l’affossamento economico (si pensi ai ristoranti tenuti incoscientemente al palo anche per i pasti d’asporto), vi è la grande e clamorosa assenza dei camping.

Come se non esistessero. Come se non esistessero gestori e lavoratori del settore che, a differenza del presidente Ceriscioli e dei suoi consulenti che percepiscono lauti stipendi ed indennità a fine mese, non attendevano speranzosi il via libera almeno per predisporre la ripartenza, esattamente come stabilimenti balneari, chioschi e artigiani a cui viene finalmente concesso di sistemare e manutenere e predisporre gli allestimenti stagionali Un “via libera” per tornare a sperare di lavorare e guadagnare.

E invece, per i gestori di camping e aree camper (codice “ateco 55.3” non menzionato minimamente nel decreto) nessun lavoro è possibile. I lavoratori del settore devono “restare a casa”, con un mantra che inizia non solo ad avere sempre meno senso ma che inizia a fare danni più rilevanti del male che si vuole sconfiggere.

Come se non esistesse infine il turismo nazionale (che è un turismo di massa) dei campeggiatori. Turisti che portano ricchezza anche agli stabilimenti balneari, all’artigianato, agli esercizi commerciali in genere, oltre che ai gestori delle strutture di accoglienza. Rimedi immediatamente il presidente Ceriscioli e dimostri, almeno in situazioni come queste, di essere il presidente di tutti. Poi programmi con più serietà e celerità la ripartenza degli altri settori. Abbiamo atteso anche troppo.

Roberto Paradisi

Luigi Rebecchini

Alan Canestrari

Unione Civica
Forza Italia

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